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Decisamente promosso Daniele Orsato, che alla sua prima finale di una competizione UEFA in carriera si è comportato davvero bene. Il fischietto di Schio è stato infatti protagonista di una direzione di gara molto positiva in Psg-Bayern Monaco, finale di Champions League 2019/2020. Orsato ha gestito al meglio i momenti chiave della partita ed ha sempre dimostrato la sua autorità.
Poco da segnalare nel primo tempo, dove l’italiano ha estratto un corretto giallo nei confronti di Davies ma non ha assegnato un calcio d’angolo ai francesi per una deviazione di Goretzka su un tiro dal limite di Herrera. Proprio nel finale è accaduto l’episodio che poteva cambiare la gara: Coman entra in area, supera Kehrer e poi cade. La scelta di Orsato di non assegnare il rigore è apparsa giusta dato che il contatto sembra esserci, ma non abbastanza da concedere rigore.
Nella ripresa gli animi si surriscaldano, in particolare dopo alcuni falli consecutivi subiti da Neymar. Anche in questo caso Orsato è stato abile a non far innervosire la gara, estraendo alcuni cartellini gialli e dando l’impressione di avere tutto sotto controllo. A reclamare un rigore è poi il Psg, che lamenta un fallo di Sule ai danni di Mbappé in area di rigore. Episodio molto simile a quello del finale di primo tempo. Stesso metro di giudizio e stessa scelta giusta di non assegnare un tiro dagli 11 metri.
Nel complesso, nonostante qualche sbavatura che ci può stare, Orsato ha dato seguito alle ottime direzioni di gara nelle fasi finali di Champions League – ad eccezione di Zwayer in Juventus-Lione – ed ha confermato che la scelta di essere designato per una gara di tale blasone non è stata una casualità. Dopo Rocchi, chiamato in causa poco più di dodici mesi fa per la finale di Europa League 2018/2019 tra Chelsea ed Arsenal, un altro direttore di gara italiano si conferma all’altezza di una finale europea.
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