Champions League

E’ la notte del Milan, di nuovo in semifinale dopo 16 anni. Delusione Napoli nel mese della festa

Stefano Pioli Milan
Stefano Pioli - Foto LiveMedia/Tiziano Ballabio

La festa è rossonera. Il Milan gioca ancora una volta la partita perfetta, recupero a parte, e dopo 16 anni torna in semifinale di Champions League, l’ultima volta poi fu trionfo ad Atene. Pioli riconquista definitivamente l’ambiente rossonero nonostante il campionato balbettante: al primo anno dal post-Covid è cambiato tutto, poi un secondo posto, quindi il meraviglioso scudetto dello scorso anno e in questa stagione un cammino in Champions che, forse complice la tanta Italia affrontata, fin dagli ottavi con il Tottenahm di Conte, per passare agli azzurri nel derby italiano e per arrivare, probabilmente, al derby della Madonnina a maggio. Step by step, mai sopra le righe, rimescolando le carte nei momenti difficili per poi arrivare nel migliore dei modi a questo appuntamento fondamentale in cui i venti e passa punti di distacco in campionato sono stati annullati in Europa fino a eliminare la capolista.

E il Diavolo lo fa con merito, eliminando un Napoli punito da imprecisioni di troppo in avanti e dal crollo verticale di Kvaratskhelia, che al netto di un guizzo nel finale sbaglia tanto, punta poco, poi fallisce il rigore che avrebbe potuto riaprire tutto. A riaprirla, ma a solo un minuto dalla fine ed è troppo tardi, è Osimhen, anche lui tenuto bene a bada da Kjaer e Tomori, mentre l’altro bomber, Giroud, dopo aver sbagliato anche lui il rigore e pure un gol facile per uno come lui, è perfetto nel chiudere a rete la straordinaria azione di un imprendibile Leao, che salta tre uomini dopo una cavalcata di settanta metri e serve l’assist che vale il prezzo del biglietto al settore ospiti e soprattutto la qualificazione

. L’1-1 basta e avanza dopo l’1-0 dell’andata, in una partita spot per il calcio italiano con grandi giocate, pathos, errori (anche arbitrali, ma ambo le parti), con uno stadio che ha sempre spinto gli azzurri anche nei momenti più sconfortanti. Il Maradona è pronto a festeggiare dopo questa grande delusione, che arriva sul più bello e che avrebbe potuto prolungare il sogno azzurro: ma il Napoli è a tre vittorie (o forse meno) dalla conquista dello scudetto, e al di là di qualche ora di amarezza, non si può dimenticare.

Per il Milan, ora, c’è da capire se l’Inter disastrosa del campionato saprà confermarsi invece cigno almeno in Champions: il brutto anatroccolo guidato da Inzaghi deve difendere lo 0-2 col Benfica e anche i portoghesi sono in crisi, per cui si avvicina pian piano il derby tutto milanese in semifinale: chi lo avrebbe mai detto? Nessuno al mondo. Il Milan ha già preso il biglietto e attende sul divano, ma in queste tre settimane si focalizzerà anche e soprattutto sul campionato, dove bisogna cambiare marcia.

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