Il mito del Barcellona come lo abbiamo conosciuto in questi anni non esiste più, è sepolto e distrutto sotto il ritmo tambureggiante di Anfield Road, sotto il molle contrasto di Leo Messi con Fabinho a quattro minuti dalla seconda umiliante rimonta consecutiva in Champions League mentre l’uomo ovunque dei reds gli strappava il pallone come se fosse il 10′ del primo tempo. Forse quell’aureola di sacro sopravviverà ancora per qualche anno, gli ultimi respiri di una creatura meravigliosa fino all’addio al calcio di Lionel Messi che per la seconda stagione consecutiva deve dire addio alla Champions con una prestazione incolore che rovina quanto di buono fatto nei match di andata. A Roma come a Liverpool. Per una stagione intera il Barcellona ha parlato di vendette, di lezioni ben visibili sulla pelle, di ferite e di errori da non ripetere. Così non è stato. La lezione di calcio degli uomini di Eusebio Di Francesco è stata l’apripista per una rimonta ancora più clamorosa contro Origi e Wijnaldum, eroi per caso nella notte più magica degli ultimi anni di un Liverpool, orfano di Salah e Firmino.
Ma ciò che sorprende maggiormente di questo Barcellona non è tanto la timidezza di gioco in trasferta quanto la mancanza di una reazione rabbiosa che l’aveva contraddistinta negli anni passati. La sconfitta, un tempo tabù in casa blaugrana, è ora diventata una possibilità concreta e accettabile sin dall’inizio della partita. Non c’è più nemmeno quell’arroganza del pre partita con le conferenze stampa studiate ad hoc per intimidire gli avversari o quelle reazioni di stizza per impedire all’avversario di esultare sul proprio campo (Mourinho e gli idranti). Il Barcellona appare più come un animale ferito che si abbandona ad un destino da accettare e non più da invertire. E chissà quali pensieri stanno passando per la testa di Dembelè, protagonista di un errore clamoroso al Camp Nou nel match di andata all’ultimo minuto. Poteva essere 4-0 e forse nemmeno il clima magico di Anfield Road avrebbe potuto dare il coraggio necessario agli uomini di Klopp. Il Barcellona degli alieni non esiste più, è un Barcellona dal volto umano e ormai non fa più paura a nessuno.