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La copertina è di quei due: Salah e Kvaratskhelia, tanto simili, come sa bene l’allenatore che ha lanciato entrambi nel grande calcio. Luciano Spalletti, alla vigilia di Liverpool-Napoli, se li coccola. Il fenomeno di ieri alla Roma, la sorpresa del Napoli di oggi. “Sono due calciatori che in modi diversi riescono a fare queste giocate geniali, perché di questo si parla”, spiega il tecnico di Certaldo in conferenza stampa. Il Napoli si gioca tanto, a partire dalla capacità di rimanere umili in un super stadio. Ma non si fanno calcoli. C’è l’ambizione di vincere anche a Liverpool e di diventare la nona squadra a chiudere a punteggio pieno il girone di Champions. Fin qui ci sono riuscite solo Milan, Psg, Spartak Moskva, Barcellona, Real Madrid (due volte), Bayern (due volte), Liverpool e Ajax. Ad un certo punto comunque potrebbe anche convenire scendere a compromessi con quell’inferno di tifo che è Anfield, contro una squadra che storicamente sa rialzarsi nei momenti più difficili. E questo per il Liverpool lo è. Due sconfitte consecutive contro Nottingham e Leeds e sedici punti in classifica. Pochi, pochissimi per le ambizioni dei reds. E per la prima volta Jurgen Klopp – con quanto accaduto a Tuchel ancora nella memoria – è in discussione.
Il Napoli arriverà primo se evita la sconfitta ad Anfield con almeno quattro gol di scarto. Tradotto: l’unico modo per tornare a Napoli da secondi è con una figuraccia che spazzerebbe via all’istante ogni certezza. Difficile, con questo Napoli, forse impossibile allo stato attuale. Ma la forza di Spalletti è sempre stata rispettare l’avversario, senza mai dare per scontato un obiettivo. Occhio poi agli assenti. Klopp deve rinunciare a Diogo Jota, Matip, Luis Díaz, Arthur. L’allenatore partenopeo ritrova Anguissa ma deve rinunciare ancora a Rrahmani. Spazio a Ostigard o Juan Jesus, che nel 2018 in semifinale con la Roma fu il peggiore in campo. Dopo essere stato ai margini dei giallorossi, il brasiliano è tornato però ad essere una pedina importante di un club di vertice. Contro l’amico Salah, JJ cerca un’altra grande prova. Intoccabili Mario Rui, Kim e Di Lorenzo. Raspadori o Simeone in attacco. Per Osimhen c’è un turno di riposo, ma la ferocia in prodondità dell’ex Lille potrebbe servire a gara in corso. Al resto penserà Spalletti, tra motivazioni e preparazione di gara. Spalletti non si fida del Liverpool ferito. Lo ha detto forte e chiaro a Klopp in merito ai tanti complimenti: “Cca nisciun è fesso”. Una battuta col sorriso tra le labbra. Ma era serissimo.
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