Il Napoli colpisce subito, prende due schiaffoni, ha il coraggio e la qualità per tornare sulla parità, poi capitola nel finale forse in modo non meritato. Ci aveva creduto la squadra di Mazzarri, riportata alla dura realtà da un Real Madrid pieno di infortunati ma anche di risorse, forse inaspettate, come il giovane Paz che piega i guantoni di un Meret che, se all’andata era stato sfortunatissimo, al ritorno di fatto è sul banco degli imputati (ma in precedenza c’erano state due gran parate). Apre le danze Simeone con la GLT ad aiutarlo, Zambo Anguissa zittisce lo stadio nella ripresa, poi però il finale amaro e la chiude lo sciagurato Joselu dopo aver sbagliato di tutto. Nel mezzo, super Bellingham, super Rodrygo, e il Bernabeu che non perdona nemmeno una bella prestazione spigliata da parte degli azzurri. Che, comunque, restano a un passo dalla qualificazione agli ottavi, per la quale basteranno 8 o addirittura 7 punti (col tecnico livornese non ne bastarono 12 in un girone stregato di qualche anno fa…). Il Braga, infatti, non va oltre l’1-1 con l’Union Berlino e per non superare i gironi i partenopei dovrebbero perdere in casa al Maradona con due gol di scarto tra tredici giorni.
Ipoteca seria dunque sul primo obiettivo stagionale, messo a rischio nella gestione Garcia con qualche balbettamento – leggi alla voce 1-1 con l’Union – e con Mazzarri che ora deve comunque ereditare una partita delicata contro i portoghesi, che però sono assolutamente alla portata. Se poi il Napoli giocherà come stasera al Bernabeu, ma con molta più accortezza difensiva, anche perché gli attaccanti del Braga non sono certo Rodrygo, autore di un altro gol sopraffino con tiro all’angolino dopo i dribbling, ormai una specialità della casa, o Bellingham, che non smette di segnare e dare spettacolo, allora sarà un gioco da ragazzi presentarsi tra le migliori 16 della coppa più prestigiosa. Ora testa al campionato, dove ci sono due sfide niente male: prima l’Inter, poi la Juventus, le prime due della classe, per riaprire, chissà, persino il discorso scudetto.