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Una notte storica, di quelle che non si dimenticano. E per il Liverpool, Napoli si conferma città pericolosa, ma solo sul campo. La corazzata di Spalletti travolge quella di Klopp con un 4-1 che inaugura nel modo migliore la fase a gironi di Champions League. Il Napoli si conferma imbattuta in casa contro il Liverpool nei precedenti europei. Tre vittorie su quattro, sette gol fatti e uno solo subito. Cioè quello di Luis Diaz oggi sul 4-0. Tante le assenze per il Liverpool: fuori Thiago (entrato nella ripresa), Oxlade-Chamberlain, Keita, Henderson. Il centrocampo è quasi improvvisato con Milner, Elliott e Fabinho. Spalletti non rinuncia ad Osimhen, che ha la prima occasione dopo 1′: scatto in profondità, dribbling su Alisson e palla sul palo da posizione defilata. Primo segnale, primo avviso per Klopp di una notte che non mette ovviamente in discussione la sua panchina, ma che quantomeno apre una crepa su questo avvio di stagione. Nel giorno dell’esonero di Tuchel col Chelsea, l’altro fenomeno tedesco della panchina vive una delle peggiori notti della sua carriera. La serata da incubo inizia al 4′ con una follia di Milner che devia col braccio un tiro di Zielinski e apre le porte degli undici metri al polacco: palla da una parte, Alisson dall’altra. Il Liverpool non reagisce, il Napoli detta ritmi e gioco. Lobotka fa girare palla quando e come vuole lui, con Anguissa che calamita la sfera quando transita dalle sue parti. Al 18′ c’è il secondo rigore: Osimhen scatta in profondità e calcia, van Dijk interviene in ritardo e lo stende. Dal var richiamano del Cerro Grande che al monitor non può far altro che concedere il rigore: dagli undici metri si presenta Osimhen, stavolta Alisson indovina l’angolo e respinge. Poco dopo, altra chance: Osimhen inaugura la serata horror di Gomez (sostituito all’intervallo), gli scippa palla e serve Kvaratskhelia che spara a porta sguarnita forse senza troppa potenza. Anche per questo motivo Robertson salva sulla linea.
La rete del raddoppio è rimandata al secondo errore di Gomez. Al 31′ Kvaratskhelia gli scippa palla, serve Zielinski che premia l’inserimento di Anguissa. L’ex Fulham alza la testa e vede lo spazio tra il piede di Alisson e il palo: la palla si infila lì. Al 41′ si fa male Osimhen, in dubbio alla vigilia. Spalletti sceglie la fisicità di Simeone e non la classe di Raspadori. Nella notte perfetta, funziona tutto. Anche i cambi obbligati. E tre minuti dopo, Simeone si fa trovare pronto in area sul suggerimento di Kvaratskhelia. Nella ripresa non calano i ritmi. Al 47′ Zielinski scatta in profondità su intuizione di Anguissa e calcia due volte: sul primo tentativo c’è la risposta di Alisson, sullo scavetto successivo l’ex Roma può solo guardare la palla depositarsi in rete. La reazione del Liverpool è quasi disperata. Luis Diaz al 49′ trova l’angolino da fuori area. C’è spazio anche per l’ex Frosinone Zerbin. Qualche giocata da applausi in una fase di gestione. L’ultima immagine della serata è Dries Mertens sugli spalti con maglia d’epoca. Una serata perfetta, da ricordare, che archivia un’epoca e ne apre un’altra. Il Napoli lancia un segnale all’Europa e all’Italia.
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