Il tecnico azzurro Carlo Ancelotti ha rilasciato un’intervista per il sito ufficiale UEFA, parlando dei suoi successi in carriera e del suo presente partenopeo. L’allenatore italiano ha così esordito rispondendo alle domande ricevute: “Ho sempre associato il calcio a passione e felicità. Giocavo per ore col pallone dopo scuola, giocando all’oratorio. Poi ho iniziato a giocare da professionista alla AS Roma, iniziando la mia carriera. Ma non è mai stato un lavoro, né da calciatore né da allenatore. E’ sempre stata una mia passione“.
Successivamente Ancelotti ha descritto il suo speciale rapporto con la Champions League: “Il primo ricordo che ho della Coppa dei Campioni nella mia carriera è nel 1984. Mi infortunai, ma la Roma raggiunse la finale. Poi il trionfo del 1989, nella finale di Barcellona contro lo Steaua Bucarest. Ricordo tutto. L’atmosfera prima della finale, con 90,000 tifosi del Milan. Poi ricordo le difficoltà della mia seconda finale, contro il Benfica a Vienna. Sono memorie vive. Giocare la finale di Champions League è l’highlight della carriera di qualsiasi calciatore. La Champions League è la competizione più importante del mondo, la più emozionante, anche per via dell’eliminazione diretta“.
In chiusura il tecnico del Napoli ha ripercorso i risultati della sua carriera: “Il trofeo vinto con il Milan nel 2003 è stato il mio primo, quindi ente il più importante. Ho vinto altre due volte, ma la prima ha un sapore speciale, anche perché fu una finale tra due squadre italiane, quando il calcio italiano era al massimo livello. Nel 2014 giocammo una grande UEFA Champions League, quel Real Madrid voleva fortemente conquistare ‘La Décima’. E’ stata la vittoria di un ambiente che voleva ‘La Décima’. Per il Napoli la Champions League è una verifica. Il Napoli non ha mai ottenuto grandi risultati in questa manifestazione nella sua storia, quindi per noi rappresenta un test per cercare di fare sempre meglio“.