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Simone Inzaghi è storicamente scaramantico, Stefano Pioli no. Per non fare un torto a qualcuno, ditelo sottovoce: la Milano calcistica è tornata protagonista anche nell’Europa nobile. D’altronde lo dice il campo. Dopo il passaggio da testimoni per lo Scudetto, Inter e Milan si sono qualificate insieme ai quarti di finale di Champions League, eliminando due avversarie tutt’altro che abbordabili. Il Tottenham ha speso 100 milioni sul mercato, oltre ad essersi assicurato uno svincolato di lusso come Perisic e aver affidato il progetto tecnico ad un big come Conte. Il Porto invece negli ultimi anni si era confezionato lo status di bestia nera delle italiane. Roma e Juventus si sono arrese ai portoghesi in Champions League, mentre nella scorsa stagione in Europa League è stata la Lazio di Sarri ad essersi arres all’esperienza europea e alla solidità degli uomini di Conceicao. Eppure, l’ottavo di finale di Champions League incorona le due rappresentanti del campionato italiano. Gli Spurs non sono mai riusciti a segnare un gol ai rossoneri, mentre il Porto non è riuscito a completare l’operazione rimonta in un Do Dragao infernale. E il dato che emerge è di quelli da cucire nell’album dei ricordi: Milano è l’unica città con due squadre ai quarti di finale della coppa più ambita. Nei primi anni 2000, non avrebbe fatto notizia. Ma dopo anni di sofferenza, la Madonnina torna a spendere nel palcoscenico più ambito del continente. E sullo sfondo c’è anche la suggestione di un derby. Il Milan ha vinto gli ultimi due precedenti in Champions. A Nyon si deciderà se c’è spazio per un terzo capitolo europeo di una rivalità che torna ad assaporare la grande Europa.
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