Pensi al Club Brugge e viene in mente Kaka, che alla formazione belga segnò il suo primo (bellissimo) gol in Champions League. Era un torneo diverso, come è diverso il Milan attuale, pronto a sfidare i neroblu di Nicky Hayen in un match che è già un crocevia dopo la doppia sconfitta dei rossoneri nelle prime due giornate della fase campionato. Vietato sbagliare alle 18:45 di oggi, martedì 22 ottobre. E Paulo Fonseca lo sa bene, come sa bene di doversi districare in una palude di malumori, voci e pressioni. Tutti remano nella stessa direzione, chiaramente, ma che l’atmosfera non sia serenissima in casa rossonera è ormai chiaro a tutti. L’episodio del cooling break contro la Lazio, con Theo e Leao in disparte, era stato derubricato e archiviato velocemente. Il caso rigori a Firenze, con Theo e Abraham dal dischetto al posto di Pulisic, invece ha lasciato il segno. Alla vigilia della gara di Champions, però, Fonseca ha provato a dare segnali di fiducia e personalità , annunciando la formazione che scenderà in campo in Belgio: Maignan, Emerson Royal, Gabbia, Tomori, Theo Hernández, Fofana, Loftus-Cheek, Reijnders, Leao, Pulisic e Morata.
Spazio quindi a Leao, rimasto fuori contro l’Udinese. In difesa si rivede Gabbia e con lui Theo Hernandez, squalificato in campionato. Intoccabili Reijnders e Pulisic, proprio come Morata. Sono loro a dover mettere le basi per una vittoria che in campo europeo ai rossoneri manca dal 14 marzo scorso, quando gli uomini di Pioli si imposero 3-1 contro lo Slavia Praga. Prendendo in considerazione solo la Champions, invece, il Milan ha vinto solo due delle ultime 11 partite e ora ha un’opportunità ghiotta per scalare la classifica. Il Club Brugge è abbordabile, ma ha una mentalità europea ormai consolidata. Nell’ultima stagione ha raggiunto la semifinale di Conference, mentre un anno prima si è spinta fino agli ottavi di Champions. Non solo: ha totalizzato sei clean sheet nei dieci incontri più recenti disputati nella massima competizione per club. Nell’edizione in corso la formazione belga ha battuto lo Sturm Graz e ha incamerato i primi tre punti, anche se lo 0-3 contro il Dortmund ha messo in evidenza le fragilità di un reparto difensivo non abbastanza robusto per far fronte al livello della Champions. Lo dimostrano anche i numeri in campionato. Tredici i gol subiti, quattro dei quali contro il Gent. Tutto lascia pensare che non serva un’impresa al Milan per ritrovare sorriso e autostima a San Siro.