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Un tabù da sfatare dopo l’altro. Come un mattoncino in più per ricostruire defintivamente il Milan formato Champions. Contro la Dinamo Zagabria, è tornata quella vittoria a San Siro che mancava dal settembre 2013 contro il Celtic. Contro il Chelsea, sempre al Meazza, Stefano Pioli spera di spezzare il tabù delle squadre inglesi. Il Milan ha vinto solo una delle ultime 11 partite di Champions League contro rappresentanti della Premier, contro l’Arsenal nel 2012. Poi due pareggi e otto sconfitte. Troppo poco per il nome Milan. Stefano Pioli lo sa, ma deve fare i conti con l’emergenza infortuni. L’ultimo ad aggiungersi ad una lista già piuttosto lunga è Charles De Ketelaere. L’infortunio del belga complica ulteriormente l’avvio di stagione dell’ex Club Brugge, ma forse risolve un dilemma tattico a Stefano Pioli, un tecnico noto per dare tempo ai giovani ma ora chiamato a chiedere risposte immediate ai suoi interpreti. Spazio quindi al 4-3-3 più muscolare che si sia visto nell’era del tecnico emiliano. Krunic (più di Pobega) con Tonali e Bennacer a centrocampo. In attacco spazio alla fantasia. Brahim Diaz, reduce dall’ottima prova con gol contro la Juventus formerà il tridente con Giroud e Leao.
Occhi puntati sull’attaccante portoghese, l’unico a non sfigurare a Stamford Bridge. L’ex Lille è stato coinvolto direttamente in quattro gol nelle sette partite giocate con il Milan in Champions League ed è forse l’unico intoccabile, insieme a Theo Hernandez, rientrante sulla destra dopo l’assenza a Londra. E a proposito di tabù, i rossoneri cercano la seconda vittoria consecutiva tra le mura amiche in una singola stagione di Champions League per la prima volta dal 2011/12, quando superarono il Viktoria Plzeň e il BATE Borisov. Servirà anche il contributo di una difesa costretta a rinunciare a Calabria e Kjaer. Per Kalulu si aprono le porte della corsia destra, mentre al centro, al fianco di Tomori, è promosso Gabbia. Potter si affida al 3-4-3 senza Fofana, infortunato. Del resto anche il Chelsea deve sfatare il suo personalissimo tabù. L’ultima vittoria in trasferta del Chelsea in Champions League sul campo di una compagine italiana risale a 19 anni fa contro la Lazio. A Pioli, agli 11 in campo e ai 70.000 di San Siro il compito di allungare la maledizione.
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