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“C’è contentezza, piacere, orgoglio, un gran sorriso per il percorso che è stato fatto e per come siamo arrivati a questo punto”. Così Paolo Maldini, ai microfoni di Milan TV, ha commentato il grande risultato raggiunto dai rossoneri in Champions League, dove hanno eliminato il Tottenham accedendo ai quarti di finale della massima competizione europea a undici anni dall’ultima volta.
Un risultato che costituisce un altro tassello nel processo di crescita innescato in questi anni, passato anche dallo Scudetto 2021/2022: “Naturalmente non possiamo pensare di essere stabilmente tra le prime otto, non lo siamo assolutamente, ma adesso che ci siamo ce la giochiamo, perché è un’occasione che, quando capita, devi prendere al volo. Dobbiamo ricordarci il gennaio che abbiamo passato, quando avevamo perso un po’ di fiducia, un po’ di distanze e un po’ di concretezza. Avevamo preso tanti gol, quindi il fatto di aver subito zero gol contro il Tottenham tra andata e ritorno e aver giocato comunque partite attente e mature credo sia stata la cosa principale. Averlo fatto a San Siro è stata una grande cosa, ma averlo replicato in uno stadio importante e contro una squadra importante ha fatto sì che il livello di maturità si alzasse”.
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I rossoneri sono riusciti a mettere in campo, nei 180′, una prestazione di spessore, rischiando poco, con il risultato che è rimasto in bilico solo per la poca concretezza sotto porta. Per tutti questi fattori, alla fine, è risultato di vitale importanza la parata di Maignan nel recupero della partita di Londra. “Da fuori si soffre di più – ha ammesso Maldini -, ma è una tensione diversa. Ma è anche un’età diversa: quando sei più avanti con gli anni riesci a gestire meglio le cose, ma ciò che più mi è piaciuto è che ho risentito quei brividi che ci dava il Milan di quei tempi lì, perché questa è stata un’impresa e ce la siamo meritata”. Infine, una battuta sul sorteggio: “Eviterei una squadra italiana, ma a questo punto se dovessero passare in tre sarei contento per il tanto vituperato calcio italiano. E a questo punto, chi arriva arriva…”.
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