“Da quando ho firmato pensavo alla partita contro il Liverpool, ma certo non pensavo sarebbe stata la prima in Champions. La voglia di lavorare è al massimo, come ha detto il mister bisogna rendere soddisfatti i tifosi. Sono le partite che fanno la storia dello sport, non vediamo l’ora“. Sono queste le parole di Alvaro Morata, che parla ai microfoni della conferenza stampa alla vigilia del match di Champions League contro il Liverpool. “Non conta come arrivi, la Champions è la Champions. Quello che conta non sono i risultati. In Champions ci sono le migliori d’Europa, non serve dire niente di più. Differenze tra calcio inglese e italiano? L’aspetto fisico. Anni fa dicevano che era più ‘show’ la Premier, ma adesso è cambiato molto il calcio italiano, è molto più attrattivo, ora è più simile alla Premier e la Serie A è più divertente”.
Lo spagnolo continua la sua analisi: “Io ho giocato in tante squadre ma poche volte ho visto tanta qualità, ma ciò non basta. Serve crederci. Adesso ci siamo dentro, si capisce che ci crediamo. Dobbiamo avere le idee chiare, non è stato un caso che abbiamo vinto contro il Venezia, dipende da come abbiamo lavorato e da come ci abbiamo creduto. Se non ci crediamo non lo farà la gente fuori“, spiega Morata: “E’ un piacere tornare in Italia. Sono molto fiero e penso che ancora non abbiamo mostrato le nostre qualità. Ci sono tanti giocatori che hanno giocato in grandi club, adesso è il momento in cui realizziamo che siamo grandi giocatori. Siamo pronti a vincere e a mostrare il nostro talento“. Un parere sul nuovo format: “Più fatica, ma anche più partite in Champions, il che è il massimo per un calciatore. Sarà meglio per noi, per la società e per tutti“. Infine, sulle proprie condizioni: “Fisicamente sto bene, se non fosse così non sarei a disposizione. Mi piacerebbe essere arrivato e aver fatto 5 partite di fila, ma non lo decidiamo noi. Ho lavorato molto, la società mi ha aiutato e mi ha fatto andare con lo staff medico in Spagna per la mia situazione personale. A volte lo diamo per scontato, ma il club mi ha aiutato molto“.