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Un Milan convalescente dopo la scoppola del derby domina in lungo e in largo dal punto di vista delle occasioni ma a San Siro non sfonda contro un Newcastle estremamente modesto e alla fine lo 0-0 che ne viene fuori è un’occasione persa che può pesare negli equilibri di un girone durissimo in cui gli inglesi, sulla carta, costituivano la squadra meno pericolosa, se si considera che il Borussia Dortmund e il Psg sono formazioni di livello assoluto. Un pareggio che sa di sconfitta, proprio perché la squadra rossonera, forse, avrebbe davvero meritato la vittoria, che sarebbe stata una (ritrovata) iniezione di fiducia importantissima.
E’ la partita di Tonali, che riceve applausi e quasi una standing ovation quando esce dopo settanta minuti sfinito, ma che in fin dei conti non brilla più di tanto. E doveva essere la partita di Leao, che però ha sulla coscienza un gravissimo errore davanti alla porta, uno dei soliti momenti di blackout in cui il portoghese gioca troppo leggero, non concentrato e cestina l’occasione del vantaggio. Già prima Giroud si era mangiato un gol non da lui, e nel complesso sono tante le conclusioni dei rossoneri, quasi un tiro al bersaglio in alcuni frangenti, ma con poca precisione, salvataggi degli ospiti, sprechi vari e incomprensioni. E alla lunga, finisce la benzina e non bastano gli ingressi di Reijnders e Pulisic, oggi tenuti a riposo inizialmente. Pioli non si riprende l’ambiente e resta chiacchierato, anche perché lo 0-0 è una mezza sconfitta, specie perché la vittoria sarebbe stata meritata, ma quantomeno non è disastro totale in tre giorni: un ko sarebbe forse stata la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso, da qui invece si riparte per ritrovare il filo del discorso. Con, però, un paio di tegole: Maignan che si fa male a livello muscolare, Loftus-Cheek affaticato, due pedine da valutare in vista del campionato.
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