Champions League

Milan a Bratislava per ritrovare la vittoria: è un obbligo contro l’ultimissimo Slovan

Paulo Fonseca
Paulo Fonseca, Milan - Foto Fabrizio Carabelli/IPA Sport

A Bratislava per ritrovare la vittoria. Contro lo Slovan è un obbligo assoluto per il Milan, sia perché il calendario in Champions è ora in discesa, sia perché non va vanificata la serata campale contro il Real Madrid. Che, peraltro, costituisce l’ultimo successo dei rossoneri, poi incappati in due pareggi totalmente agli antipodi, prima a Cagliari con tre gol subiti e tre fatti, poi lo 0-0 di gestione e poco coraggio contro la Juventus, al quale bisogna dare un senso con il pronto riscatto in coppa. E poi, bisogna considerare il livello di questa avversaria: tutte e 36 le partecipanti a questa edizione vanno rispettate, al contempo però gli slovacchi sono ultimissimi e dunque c’è poco da girarci attorno, servono i tre punti e magari anche una prestazione convincente, potrebbe essere una buona fetta di qualificazione quantomeno ai playoff, perché poi ci sono Stella Rossa, Girona e Dinamo Zagabria, altre tre squadre assolutamente alla portata, per provare a portare a sei le vittorie su otto partite. E dopo i primi due ko, seppur con squadre forti come Liverpool e Bayer Leverkusen, non era affatto scontato.

Fonseca non avrà a disposizione lo squalificato Morata e c’è Abraham pronto a scaldare i motori: quella di Camarda resta un’opzione, magari a gara in corso, e magari alla ricerca del gol che era arrivato qualche settimana fa, con l’urlo poi strozzato in gola dal fuorigioco. Il rivitalizzato Leao non sarà fatto riposare, e dovremmo rivedere Pulisic dal 1′, un po’ appannato ultimamente dopo lo sfolgorante avvio. A ogni modo, non saranno i singoli interpreti quanto il gruppo a dover dare una prova d’insieme: dopo i recenti mugugni, serve trasformare i fischi di San Siro in applausi da casa, e ripartire per l’ennesima volta alla ricerca di quello che più è mancato fin qui ai rossoneri, la parola magica chiamata continuità.

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