Il tecnico del Manchester City, Pep Guardiola, ha parlato alla vigilia della finale di Champions League contro l’Inter. Ecco le sue parole in conferenza stampa: “La Champions sarebbe un sogno. È sempre un sogno vincere dei trofei. Anche la parola ossessione è una parola positiva, ma è ovviamente un sogno per noi. Tutti ci vedono favoriti? Non posso controllare cosa dicono o pensano le persone. Tutto dipenderà da noi e dall’Inter. La squadra più forte sarà la vincitrice: se alzerà la coppa, l’Inter sarà più grande del City. Conta solo la partita. Spero che sia una serata fantastica, è la competizione più bella del mondo. Siamo qui, pronti a supportare l’UEFA in questa competizione, ad aiutare i tifosi a divertirsi”.
Sulle insidie degli avversari: “Sono tante. L’Inter è una squadra abituata non solo a difendere. C’è la convinzione che le squadre italiane sappiano solo difendere, ma l’Inter sa fare tante altre cose. Acerbi, Darmian, Bastoni e Onana sono molto efficaci nel far ripartire la squadra. E tutti gli attaccanti, da Lautaro a Correa, sanno essere pericolosi. L’Inter ha la capacità di tenere la palla e di finalizzare, sa attaccare dal centro e dalle fasce. Cercheremo di difendere il meglio possibile, sia alti che bassi”.
E ancora: “Poche occasioni per Haaland? Non sono qui per discutere della sua capacità di convertire gli xGoals in gol. Domani sarà pronto per aiutarci a vincere la Champions. Lezione da dare ai giovani? Avere ottimi giocatori. Avere Messi prima e Haaland ora. Ridete? Non sto scherzando. Gara col Chelsea? Vorrei dirvi tante cose. Che abbiamo imparato la lezione, ma non so che dire: sono squadre diverse, giocatori diversi, annate diverse. Col Chelsea non siamo riusciti a vincere. Per domani abbiamo un piano, abbiamo un’idea, ma poi bisogna vedere cosa dirà il campo. Noi siamo pronti e ci proveremo”.
Sull’Inter: “Quanto cambia affrontare una squadra che gioca con due attaccanti? Cambia tanto, così come giocare con quattro o cinque in difesa. Noi dovremo gestire bene le transizioni. Lautaro? Per come sta giocando nelle ultime settimane, cosa posso dire? È un campione del mondo, è un giocatore speciale: sa portare palla, sa essere pericoloso in area. Stiamo parlando dell’attaccante di una squadra che giocherà una finale di Champions”.
In conclusione: “Importante sapere quello che devi fare e farlo bene. Però ci sono dei momenti in cui le partite diventano pazze, per cui magari devi inserire un attaccante in più o un difensore in più. E poi ci sono momenti in cui non si pensa alla tattica, ma a quello che ti dice il cuore. Nelle finali, non penso che sia giusto dire ai giocatori di lasciare troppo spazio alla creatività, a fare quello che vogliono: bisogna difendere bene, la cosa più importante è che stiamo perdendo, non che stiamo 0-0. E far sì che, sullo 0-0, l’Inter pensi di stare vincendo. A quel punto, potremmo farci avanti”.