L’ora della svolta. Lo ha detto Stefano Pioli in conferenza stampa alla vigilia di Milan-Borussia Dortmund, ma in realtà bastava la matematica. A due giornate dalla fine della fase a gironi di Champions League, la squadra rossonera non può permettersi passi falsi. Se il Milan perde stasera a San Siro e il Psg batte il Newcastle, Giroud e compagni saranno matematicamente tagliati fuori dalla corsa ai primi due posti. E se è vero, come filtra, che il destino di Stefano Pioli in rossonero è legato al cammino in Champions, ecco che la partita di stasera assume le sembianze di uno snodo cruciale per il presente ma anche per il futuro. Nella scorsa stagione la massima competizione europea ha moltiplicato gli introiti del club in premi, diritti audiovisivi e incassi al botteghino. E soprattutto regala un boom d’immagine come nessun’altra competizione. Il Milan sulla carta ha tutto per passare il turno, ma la situazione non è certo delle migliori. La vittoria sofferta sulla Fiorentina ha restituito il sorriso e spazzato l’ombra della crisi, ma servirà ben altro per battere tra le mura amiche un Dortmund che sa interpretare bene le varie fasi del match, come ha dimostrato nell’ultimo turno di campionato che ha visto Fullkrug e compagni rimontare dallo 0-2 al 3-2 in meno di venti minuti. E la stessa cosa la squadra di Terzic aveva fatto recentemente anche contro l’Eintracht, pareggiando una partita dopo il 2-0 per gli avversari.
Kobel non è al meglio, ma stringe i denti. In difesa toccherà a Ryerson, Hummels, Schlotterbeck, Bensebaini. Poi la qualità di Sabitzer e l’esperienza di Emre Can, dietro al veterano Reus e agli intoccabili Brandt e Bynoe-Gittens. Sul fronte d’attacco spazio a Füllkrug che ha dimostrato di essere un bomber affidabile, in assenza di Haller. Il Milan ritrova Giroud (squalificato in campionato), ma non Leao. Peraltro Terzic sembra non fidarsi: “Non sono certissimo che Leao non ci sarà domani, aspetto la formazione ufficiale per saperlo”. In realtà, il portoghese non è convocato ed è in dubbio anche per il Frosinone. Forse solo una battuta, ma di certo il Milan sull’infermeria ha ben poco da scherzare dopo l’emergenza infortuni. Con Okafor out, tocca ancora a Chukwueze, chiamato a dare risposte dopo la prova appena sufficiente di sabato. Nessun dubbio tra difesa e centrocampo. Calabria, Thiaw, Tomori, Hernández dietro; Loftus-Cheek, Krunić, Reijnders davanti. Sulla carta basta per dare continuità in Champions dopo la vittoria sul Psg e fare definitivamente pace con San Siro. Nella pratica, è il solito ostacolo durissimo da superare sotto gli occhi di un tifoso d’eccezione come Jannik Sinner, reduce dall’impresa di Malaga in Coppa Davis. Stavolta davanti non c’è Djokovic, ma una squadra organizzata, offensiva e che non molla mai. Un po’ come l’80% delle avversarie in Champions. Ma è anche questa la bellezza di un torneo che tutti in casa rossonera vogliono tenersi stretto.