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Rimpianti, chi per un motivo e chi per un altro, in contesti emotivi opposti e contro avversari diversi. Quel che accomuna Inter e Milan sono gli zero punti all’esordio stagionale in Champions League, a quindici anni dall’ultima volta delle due milanesi in campo nello stesso giorno nel torneo. La squadra di Simone Inzaghi domina il Real Madrid a San Siro ma perde all’ultimo minuto, il Milan si fa dominare dal Liverpool ma trova la forza di rimontare, per poi farsi a sua volta raggiungere.
Ritorno in Champions ed emozioni forti per un Milan che sa soffrire. Ma il Liverpool è di un altro pianeta, Anfield Road è trascinante e i ritmi sembrano essere scanditi dai cori della Kop. Il Milan non ha Ibrahimovic per sfruttare l’opzione dei lanci lunghi. In porta ci si può arrivare solo col fraseggio e inevitabilmente si finisce per restare impigliati nella ragnatela dei reds. Che sono tambureggianti, impetuosi: dopo 12′ il Milan rischia di stare sotto 2-0 ma Mike Maignan strega Salah dagli undici metri e offre ai rossoneri la chance di reagire. Una chance che il Milan sfrutta alle sole due occasioni del primo tempo: azione manovrata al 42′ per Leao che pesca Rebic, autore dell’1-1 col destro. Liverpool scosso e Milan sorprendentemente in vantaggio prima del duplice fischio: stavolta è Brahim Diaz a siglare il 2-1 dopo un salvataggio di Robertson su Theo Hernandez. Ma nella ripresa è un altro Milan e soprattutto un altro Liverpool. Forse anche un altro Maignan, che è sul punto di lasciare il campo per un problema alla mano e forse anche per questo motivo al 49′ ha un attimo di incertezza in uscita su Salah che stavolta non sbaglia. Peggiore in campo per i rossoneri è Bennacer che dopo il rigore del primo tempo, ha la colpa di rinviare sui piedi di Henderson al 69′ sugli sviluppi di un corner: il capitano dei reds ringrazia, gran tiro al volo e gol. Eloquenti le statistiche finali: 23 tiri dei reds contro i 7 dei rossoneri. Alla fine però tanti applausi per un Milan che ha dimostrato di essere inferiore ma di avere cuore. La sensazione è che a San Siro, con un Ibra in più e una strategia diversa, sarà un’altra partita: “E’ una partita che ci farà crescere tanto“, dice Pioli.
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Crescerà anche l’Inter che per larghi tratti di gara ha avuto il merito di schiacciare il Real Madrid di Ancelotti nella sua metà campo. Migliore in campo per i blancos è Courtois che stravince il duello personale con Lautaro e Dzeko e blinda una porta che è stata più volte sul punto di capitolare. Alla fine per Inzaghi c’è la beffa: Camavinga fa vedere il motivo dell’investimento del Real e dà il via all’azione di Rodrygo per l’1-0 al 90′. “Dispiace per i tifosi, per la società e per i giocatori. Hanno dato tutto, ma con queste grandi squadre non si può abbassare la concentrazione perché poi puniscono. Giocando così sono fiducioso per il futuro”, ha detto Inzaghi. Milanesi a zero. Un passo falso che ci sta, se lo può permettere il Psg che con Messi, Neymar e Mbappè non va oltre l’1-1 col Club Brugge. Non certo il Manchester City che subisce tre gol dal Lipsia ma ne fa sei. Ora per Inter e Milan ci sono Shakhtar e Atletico Madrid. Vietato sbagliare.
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