Dalla stagione 2003/04, solo quattro squadre su sessantatré, tra quelle arrivate al giro di boa con sette punti nel girone, hanno mancato l’appuntamento con gli ottavi di finale. A crollare nelle ultime tre gare furono Porto (2015/16), Rangers (2007/08), Marsiglia (2007/08) e CSKA Mosca (2006/07). Tutte eliminate. Un monito per l’Inter di Simone Inzaghi che alle 21:00 di stasera, mercoledì 8 novembre, sfiderà il Salisburgo, battuto nello scorso turno per 2-1 a San Siro. Una partita speciale che ha permesso ai nerazzurri di tagliare il traguardo delle 100 vittorie in Coppa Campioni/Champions League. Raggiunta quota 100, c’è voglia di spingersi oltre per blindare il primo posto del girone e concentrarsi con più tranquillità in un campionato che dopo la sosta offrirà il test verità contro la Juventus. Spazio quindi al turn over contro un Salisburgo temibile, ma comunque inferiore per qualità, ritmi e fisicità. Quattro i giocatori pronti a sfruttare una chance dal 1′. Darmian, chiamato a sostituire l’infortunato Pavard. Poi Frattesi, Carlos Augusto e Sanchez. Aspettando il rientro al top della forma di Cuadrado e Arnautovic, con Asllani che sembra crescere sempre di più, sono questi quattro le riserve più credibili nei panni dei titolari in gare di livello.
Alexis Sanchez sta dimostrando un’ottima condizione e permetterà a Thuram di rifiatare. Frattesi è l’alter ego di Barella e forse qualcosa in più, visto che l’ex Sassuolo ha fatto già registrare tre assist in due partite di Champions League. Proprio come Carlos Augusto, fresco di convocazione con il Brasile. Il ballottaggio a sinistra sembra essere quello più competitivo, con Dimarco che non può dirsi tranquillo se come concorrente c’è uno degli esterni della Selecao. Ogni volta che è entrato, anche per pochi minuti (la traversa con la Roma è un esempio), l’ex Monza ha dato la sensazione di poter essere il padrone della fascia di una squadra d’alto livello. Ora un test importante contro un Salisburgo che ha idee chiare e un’età media bassissima. A protezione di Schlager, toccherà a Dedić, Solet, Pavlović, Ulmer. Poi Sučić, Gourna-Douath e Bidstrup, con Gloukh alle spalle di Šimić e Konaté. La qualità non manca, ma serve la gara perfetta agli austriaci contro un’Inter che gioca sempre più a memoria.