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C’era un maestro di calcio svedese dal nome Liedholm che sosteneva una bizzarra tesi: in dieci uomini si gioca meglio che in undici. Provocazione o meno, per l‘Inter di Conte la storica citazione dell’ex Roma e Milan è stata fedele sintesi dei novanta minuti. Perché se è vero che nel risultato complessivo, la formazione nerazzurra ha subito un gol per tempo, è inevitabile sottolineare come nella ripresa in inferiorità numerica l’Inter abbia mostrato più orgoglio e cattiveria. Una piccolissima nota positiva che non allevia la delusione per una partita che si è subito messa sul binario sbagliato per una serie di motivi. La rete su rigore in avvio di Hazard al 7′ per un contatto leggero tra Barella e Nacho, lo stesso che non ha portato alla concessione del penalty su Vidal poi espulso per doppia ammonizione per proteste. Un’ingenuità del cileno (che al Real ha già segnato nell’ottobre del 2018 in un Clasico), ma pur sempre un errore alla base dell’arbitro Taylor, poi di nuovo protagonista in negativo per un rigore evidente non concesso su Gagliardini. Ma, recriminazioni a parte, l’occasione di battere un Real Madrid decimato (Valverde, Eder Militao, Jovic, Odriozola e Benzema out) era troppo ghiotta per non essere nemmeno andati lontanamente vicini a sfruttarla. Per Conte il boccone da ingoiare contro l’ex compagno di squadra Zidane è fin troppo amaro. Ora l’accesso agli ottavi di finale di Champions appare un miraggio. Ed è il tempo delle riflessioni.
Chi invece ha sfruttato pienamente le defezioni degli avversari è l’Atalanta. Dopo il pesantissimo 5-0 dell’andata, la formazione di Gian Piero Gasperini si vendica, batte il Liverpool per 2-0 con una prova ordinata in difesa e letale in attacco e diventa la quinta squadra ad espugnare Anfield Road dopo Genoa, Roma, Udinese e Fiorentina. Ma soprattutto l’Atalanta scaccia via il tabù delle inglesi. Proprio contro due club di Premier League sono arrivate le due sconfitte più pesanti in Europa: 1 -5 contro il Manchester City la scorsa stagione e 0-5 contro il Liverpool nella sfida più recente. La nota più bella riguarda Josip Ilicic, al ritorno al gol nella serata più importante e dopo il lungo stop che ha privato l’Atalanta del suo talento più prezioso. A servirlo, con uno splendido assist, ci ha pensato il Papu Gomez. Un 10 argentino nella notte cui l’Argentina piange la morte del 10 più grande di tutti i tempi.
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