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Serviva una scossa e la scossa c’è stata. La Juventus è un’altra rispetto alla versione opaca, poco ispirata e leggera in difesa vista al Vigorito contro il Benevento. La squadra di Pirlo batte 3-0 (Chiesa, Cristiano Ronaldo, Morata) la Dinamo Kiev e lancia un segnale quantomeno importante al Barcellona in vista del match del Camp Nou che definirà il primo posto del girone. Per la Juventus c’è la conferma di un cammino sempre convincente nella fase a gironi tra le mura amiche. La squadra bianconera ha infatti perso solo due delle ultime 26 partite casalinghe nella fase a gruppi della massima competizione continentale. E il protagonista di questo primo step del torneo è senza dubbio Alvaro Morata, ancora in gol e ora a sei reti in cinque presenze con tanto di record personale superato (cinque gol nel 2013-14 con la maglia bianconera). L’altra nota positiva riguarda Federico Chiesa che trova il primo gol europeo con la Juve a vent’anni di distanza dal sigillo di papà Enrico in Fiorentina-Bordeaux. Sabato sarà invece il turno del derby contro il Torino. E l’obiettivo per i bianconeri sarà lo stesso già mancato contro il Benevento: continuità, che è la parola d’ordine di questo inizio di stagione. Senza Morata squalificato, Pirlo ora si aspetta segnali da chi finora è stato sottotono: Paulo Dybala, su tutti, oggi zero minuti giocati.
Sul fronte Lazio, la squadra biancoceleste conferma ancora una volta di saper reagire al meglio dopo un brutto ko in campionato. Dopo il 3-0 subito contro la Sampdoria, Immobile e compagni sfoderarono una grande prestazione con tanto di vittoria sul Borussia Dortmund nel match di andata. Oggi, dopo il 3-1 inflitto dall’Udinese sui biancocelesti, contro Reus e compagni (senza Haaland, infortunato) c’è solo un 1-1 (Guerreiro, Immobile su rigore) ma anche una prestazione formidabile concentrata in un secondo tempo dominato e con una sola squadra in campo. Un punto costringe i biancocelesti a dover sudare (manca un punto) contro il Club Brugge all’Olimpico con un occhio anche al primo posto. La Lazio esce coi rimpianti perché avrebbe meritato la vittoria contro un Borussia Dortmund che non ha mai perso nelle ultime otto partite casalinghe della fase a gironi di Champions League e che ha vinto le ultime cinque partite in casa nel massimo torneo continentale. A trascinare la Lazio il solito Ciro Immobile, che ha segnato in ogni gara giocata al Signal Iduna Park in Champions League: le prime tre con la maglia giallonera, l’ultima oggi con una classica rete da ex. Qualche rimpianto in fondo è condiviso.
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