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Una Lazio senza personalità e completamente diversa rispetto a quella vista col Celtic stavolta non trova soccorso nel recupero dal portiere Provedel o da Pedro e affonda al De Kuip sotto ai colpi di un Feyenoord che alla fine non deve fare chissà che cosa per trovare spazi e gol a grappoli. Uno, viene annullato dopo pochi minuti, poi arriva comunque il vantaggio di Santiago Gimenez, mattatore di serata, e a tagliare ulteriormente le gambe ai ragazzi di Sarri il raddoppio di Zerrouki nel recupero del primo tempo. Una rete che fa malissimo, ma che per i buchi enormi lasciati dalla Lazio e per l’atteggiamento rinunciatario e confuso, è purtroppo meritata.
Nella ripresa c’è un accenno di reazione, ma Castellanos, che entra dopo pochi minuti al posto di uno spentissimo e in crisi Immobile, cestina a porta vuota. Di lì a poco, le cose precipitano definitivamente col tris ancora di Gimenez, attaccante completo e moderno, e il finale è di pura gestione degli olandesi, che per un fallo sciocco su Taty regalano il rigore: Pedro trasforma, il finale diventa rovente, ma è troppo, troppo tardi per pensare di poterla raddrizzare.
E il girone, inevitabilmente, si complica: 4 punti come l’Atletico Madrid che in serata sfida il Celtic, vola a 6 il Feyenoord e appare inevitabile come sarà il ritorno a essere decisivo – anche se questo gruppo al 99% si deciderà all’ultima giornata – all’Olimpico, nella speranza per il popolo biancoceleste che sia una sfida in linea con il 4-2 dello scorso anno in Europa League. Per Sarri, infine, si conferma la maledizione De Kuip: tre trasferte qui, una col Napoli e due con la Lazio, tre sconfitte.
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