Prima di trionfare in Supercoppa Italiana quest’anno, l’Inter aveva perso i due precedenti confronti in finale contro il Milan (Coppa Italia 1977, Supercoppa 2011). La squadra nerazzurra di Simone Inzaghi ora ha il compito di invertire il trend anche in Champions League, dove gli ultimi due incroci europei hanno sorriso ai rossoneri. Per farlo, il tecnico piacentino si affida all’uomo derby per eccellenza della rosa attuale. Per Lautaro Martinez il Milan è la seconda vittima preferita dopo il Cagliari (8). Le sette reti ai rossoneri gli consentono di essere il secondo miglior marcatore straniero della storia dei nerazzurri nella stracittadina in tutte le competizioni, alle spalle di Stefano Nyers (11). Complessivamente, il primato spetta a Giuseppe Meazza (12). Lautaro – che potrebbe indossare la fascia in caso di panchina per Brozovic – sogna di avvicinarsi e di trascinare i suoi in una sfida su 180′ che mette in palio una finale storica. Il Toro ha realizzato 7 gol contro il Milan in 12 presenze totali e quando l’argentino è andato a segno, l’Inter ha sempre vinto il derby. Simone Inzaghi nelle ultime settimane lo ha gestito minuziosamente, conscio dell’importanza di averlo in campo nell’appuntamento più atteso. Nelle ultime sette partite di campionato Lautaro è partito titolare solamente una volta, eppure i numeri recitano cinque gol e due assist.
Per il resto, Inzaghi ha preferito impiegarlo nelle gare decisive di Champions e Coppa Italia, ottenendo in cambio una finale e una semifinale. Merito di un giocatore che si è imposto come il terzo giocatore dell’Inter a realizzare più di 15 reti in almeno tre stagioni di Serie A consecutive negli ultimi 55 anni, dopo Christian Vieri e Mauro Icardi. L’ultimo salto di qualità da fare è in Champions, dove i gol sono appena due in dieci apparizioni. Pochi, anche se pesanti come quelli contro Benfica e Barcellona (impreziositi da due assist). Al suo fianco dovrebbe esserci Edin Dzeko, mentre Romelu Lukaku sembra destinato ad un ingresso a gara in corso. Lautaro ha dimostrato di trovarsi a suo agio con il bosniaco, ma il belga sembra esprimere le sue potenzialità al meglio con l’argentino in campo. Gli sprazzi di Lu-La però sono destinati ad essere relegati ad un secondo tempo che si preannuncia bollente.