[the_ad id=”445341″]
L’unico rimpianto di una fase a gironi magica è quella spalla in fuorigioco di Ostigard. Solo Milan, Psg, Spartak Moskva, Barcellona, Real Madrid (due volte), Bayern (due volte), Liverpool e Ajax nella storia sono riuscite a chiudere un girone di Champions a punteggio pieno. Il Napoli non entra nel club, ma la prestazione di autorità ad Anfield che vale il primo posto del gruppo A non è altro che l’ennesimo segnale di una prova di maturità ormai completata. Il Liverpool vince 2-0 e spezza la striscia di 17 partite senza sconfitte degli azzurri, ma non si avvicina neanche lontanamente a straripare. Ai reds di Klopp servivano quattro gol di scarto per il primo posto del girone. Nella notte di Anfield, il Liverpool non sembra crederci mai, accontentandosi di una vittoria per il morale dopo le sconfitte in campionato con Leeds e Nottingham. E ad approdare al sorteggio di Nyon da testa di serie è il Napoli di Luciano Spalletti, che ammortizza l’urto di Anfield ed esce dal campo senza punti ma con più certezze.
La prima frazione di gioco è equilibrata, senza fuochi d’artificio. La squadra di casa ha le occasioni migliori, ma gli azzurri non perdono mai le distanze, provando ad affidarsi alle iniziative individuali di Kvaratskhelia, controllato a fatica da Alexander-Arnold. Inutile negarlo. L’attaccante georgiano è il più atteso. Il paragone con Momo Salah è spontaneo perché l’allenatore che ha lanciato entrambi è lo stesso. Luciano Spalletti schiera Olivera dal lato dell’egiziano ex Roma e l’occasione più nitida è proprio di Salah. Merito di Firmino che trova il corridoio per l’esterno che a tu per tu con Meret però non ha la freddezza necessaria per firmare l’1-0: il portiere ci mette la mano e devia in corner. Il Napoli tiene il campo, ma le manca qualcosa negli ultimi trenta metri. Osimhen tocca pochi palloni, Politano non entra in partita. Al 55′ il Napoli trova la via della rete con un colpo di testa di Ostigard da palla inattiva, ma l’ex Genoa è di poco in fuorigioco e il var non perdona. L’episodio accende un Anfield assopito dalla crisi di risultati dei reds. Ma l’effetto dura poco, quanto basta a Kvaratskhelia per spaventare Klopp: conclusione col mancino, Alisson blocca.
Al 66′ ci prova il Liverpool: Jones si destreggia in area e scarica per Elliott che calcia male. Per assistere ad un’altra chance bisogna attendere l’80’: Alexander Arnold calcia di destro, ma è respinto. Poi di testa l’esterno prova ad innescare Salah ma l’ex Roma in spaccata non punisce Meret che blocca in due tempi. All’85’ il Liverpool trova il gol vittoria: sugli sviluppi di un corner, Nunez svetta di testa, Meret non trattiene e Salah deposita in rete. Spalletti non ci sta e si affida agli uomini di Champions. Ma stavolta neanche Raspadori e Simeone bastano per evitare il primo (ininfluente) passo falso della stagione. Nel recupero Ostigard toglie la palla del 2-0 a Salah in scivolata. L’ex Genoa è una certezza in più per Spalletti. Ma non basta. Al 97′ c’è il raddopppio. Praticamente la fotocopia del primo, ma con interpreti diversi: van Dijk salta e colpisce di testa, Meret respinge e Nunez spinge in rete. Ma a quel punto la gente di Anfield aveva già iniziato ad andarsene con in testa gli incroci pericolosi del sorteggio.
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]