Champions League

La notte da sogno di Anfield per un Bologna in crescita: a Liverpool senza timori

Lukasz Skorupski Bologna
Lukasz Skorupski - Foto Marco Iacobucci / IPA Sport / IPA

Non è un regalo piovuto dal cielo, ma qualcosa che il Bologna si è conquistato con merito dopo una splendida annata con Thiago Motta. La Champions League non vuol dire solo lo Shakhtar al Dall’Ara, ma anche poter vivere notti indimenticabili, come la trasferta ad Anfield in casa del Liverpool. E contro i Reds i felsinei sono chiamati a una bella prestazione, senza l’assillo del risultato al cospetto di una big di tale livello e con quei giocatori, ma con la consapevolezza che con le proprie armi si può provare a portare a casa persino dei punti. Del resto, i ragazzi di Italiano sono in crescita: in campionato i risultati sono fin qui molto altalenanti, ma è pur sempre vero che in stagione si è perso soltanto in casa del Napoli capolista. Sono troppi i pareggi, uno anche in Champions all’esordio, ma la maxi-classifica con la nuova formula può consentire di sistemare le cose più avanti, quando comunque il calendario non potrà essere per forza di cose troppo benevolo, visto che i rossoblù sono entrati dalla quarta fascia nella coppa più prestigiosa.

Emozione sì, turisti no: contro la squadra di Slot, con Salah e gli altri fenomeni, con una prova tattica e le ripartenze fulminee il Bologna può provare a dire la sua. Non si è mai sconfitti in partenza e dalla sua Italiano può metterci l’esperienza accumulata nei due anni di Conference League con la sua Fiorentina. In ogni caso, sarà una notte indimenticabile sia per i tifosi che hanno polverizzato i tagliandi per il settore ospiti, che per gli stessi giocatori, molti dei quali alle prime esperienze in Champions, già catapultati in uno scenario da far tremare i polsi. L’esperienza di Orsolini, la velocità di Ndoye, poi davanti c’è la bella notizia del recupero di Castro, in primis perché è in forma smagliante e in confidenza, e poi perché le sue caratteristiche ben si sposano con il tipo di partita che dovranno fare gli emiliani. In ogni caso, al di là degli interpreti, una è la parola chiave: personalità. E quella, il Bologna, non la fa mai mancare.

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