Il Bologna sta correndo in campionato e il fatto che aver pareggiato con la Juventus sia stato accolto – per come è andata – come una mezza sconfitta – sta lì a testimoniarlo. Purtroppo, però, i primi mesi di assestamento per Italiano sono costati punti importanti in Champions League, e in un cammino così corto rispetto al campionato, e con rivali quasi tutte più competitive, c’è poco da fare per i felsinei se non vincere le ultime tre, raggiungere quota 10 punti e verosimilmente qualificarsi per i playoff. Utopia, sogno nascosto, si può chiamare come si vuole: i rossoblù non sono ancora fuori dall’Europa che conta e finché non sarà l’aritmetica a condannarli, devono crederci.
Persino se per restare in corsa bisognerà presentarsi in casa di una grande del calcio europeo, il Benfica, e provare a prendersi i tre punti. C’è stata tanta sfortuna fin qui nel cammino europeo, persino a Liverpool, dove altre sono state bastonate. E dopo il pareggio con lo Shakhtar, senza gol, quantomeno contro il Lille, in un altro beffardo ko, è arrivato il primo gol di questa spedizione, e così si è scritta un’altra piccola pagina di storia. Ma la prima vittoria della storia del Bologna in Champions/Coppa dei Campioni manca come l’aria e il primo obiettivo da qui a gennaio è di vincerne almeno una. Con i tre punti al Da Luz, però, si potrebbe davvero sognare in grande. Dal canto suo, la squadra di Lage è vicina al pass almeno tra le 24, visto che ne ha vinte tre e perse due, e proverà a ottenere il quarto successo in questa fase del girone per chiudere la pratica: Orsolini, Castro e compagni si misureranno con una rivale di alto livello e sarà prima di tutto un test per capire a cosa può davvero ambire questo Bologna in crescita ma ancora alla ricerca di una vera identità e di una propria dimensione.