Cristiano Ronaldo - Foto Ajithpoison - CC-BY-2.0
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Dopo Mbappè, Havertz, Lewandowski, De Bruyne, Salah e Vlahovic, l’andata degli ottavi di Champions League si chiude con Benfica-Ajax e Atletico Madrid-Manchester United. Due possibili sorprese da una parte, due squadre in crisi e a caccia del riscatto europeo dall’altro. Chissà se Cristiano Ronaldo sente ancora quel clima derby che ha contraddistinto la sua esperienza al Real Madrid. Di certo, le chance di passaggio del turno dei Red Devils passano soprattutto tra le giocate del fuoriclasse portoghese, nonostante le voci su una frattura nello spogliatoio. CR7 è la più grande bestia nera della squadra di Simeone: ha segnato 25 gol in carriera contro i colchoneros, incluso il sigillo ai supplementari nella finale del 2014. Solskjaer cerca il colpo grosso al Wanda Metropolitano, con la consapevolezza che in 14 partite casalinghe di eliminazione diretta dal 1997 l’Atletico non ha mai perso. Ritorno da ex per De Gea, che spegne le emozioni del ritorno: “Casa mia è Manchester“, dice il portiere che sarà difeso da Dalot, Varane, Maguire, Shaw. In mediana agirà McTominay. Poi spazio alla fantasia: Pogba, Rashford, Bruno Fernandes, Sancho e Ronaldo. Con Suarez e Griezmann vicini al forfait, Simeone dovrebbe schierare Cunha e Joao Felix (diffidato).
Benfica-Ajax è la sfida delle possibili outsider. Chi vuole indossare le vesti del trascinatore è Sébastien Haller, il primo di sempre ad aver segnato 10 gol nelle prime sei partite di Champions League e il secondo, dopo Cristiano Ronaldo, ad aver timbrato in tutte e sei le gare del girone. Dopo la beffa della scorsa stagione quando restò fuori dall’Europa League per un errore burocratico, il bomber ivoriano vuole i quarti di finale. Sarà un duello nel duello contro Darwin Nunez che in Champions è fermo a tre reti ma che in campionato viaggia a ritmi da capocannoniere con 18 gol in 19 partite. L’Ajax ha vinto sei vittorie su sei nella fase a gironi, il Benfica si è lasciato alle spalle il Barcellona. Margine per stupire c’è, non chiamatelo ottavo cuscinetto.
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