La Juventus perde, ma lo fa con grande onore e giocandosela alla pari con un Psg che invece, pur vincendo, esce con le ossa rotte dall’Allianz Stadium. In un telegramma, è questa l’estrema sintesi della quinta sconfitta su sei partite nella campagna europea dei bianconeri, che eguagliano il record negativo della Roma nel 2003. Ma è l’unica notizia negativa di stasera, visto che la Vecchia Signora, pur salutando la Champions League già nel girone, un gran fallimento e soprattutto soldi che vanno in fumo per le già non esaltanti casse del club, scivola in modo più o meno dolce in Europa League, competizione questa sì all’altezza della squadra di Allegri, che a questo punto dovrà provare a vincere o ad arrivare più avanti possibile, essendo peraltro un’altra porta per entrare in Champions League (in campionato per ora è settimo posto seppur con segnali di ripresa).
Segnali di ripresa anche dalla sfida contro i parigini, in cui arriva un altro ko di misura come all’andata in un’altra partita ben giocata e più o meno, con le dovute differenze dal punto di vista della qualità, sullo stesso livello dei rivali. Che vincono perché Mbappè è un alieno, seppur a corrente alternata, e dalla panchina hanno soluzioni importanti come Mendes che segna un bel gol complice la disattenzione di tutta la difesa bianconera.
Ma ci sono anche tante note liete: Bonucci torna al gol e prova a rifarsi dopo i disastri col Benfica, i giovani Fagioli e Miretti crescono e ci mettono personalità e giocate. E poi, c’è Federico Chiesa: 297 giorni dopo, 10 mesi dopo, una vita dopo, eccolo di nuovo in campo, assolutamente a sorpresa visto che sarebbe dovuto tornare nel 2023. E invece, rientra e subito con la giusta verve e la voglia di spaccare il mondo. E’ un acquisto in più, ora testa al campionato per risalire ulteriormente la corrente, a cominciare dall’Inter.
Dicevamo, il Psg piange più della Juve, perché in Israele c’è un 1-6 sospetto del Benfica sul Maccabi Haifa: così lusitani e parigini sono al comando alla pari, anche per la differenza reti, ma c’è il clamoroso dato sui gol in trasferta, il settimo criterio in caso di parità, che favorisce proprio la squadra di Lisbona, prima nel girone con il Psg ricacciato al secondo posto. Un pericolo in meno per Milan e Inter, uno in più per il Napoli…