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Arriva il terzo 1-1 di fila per la Juventus, il segno X anche in Champions dove però siamo già nell’eliminazione diretta e ogni dettaglio può contare. Arriva nel segno di Vlahovic, oggi al debutto nella coppa più prestigiosa, e capace di segnare il suo primo gol dopo appena trentadue secondi, entrando nella storia dalla porta principale come marcatura più rapida per un debuttante nella competizione. Aveva tanta pressione addosso, decide di zittire tutti (anche con l’esultanza) con un pezzo di bravura. Che però non basta per tornare alla vittoria, visto che il Villarreal ha il grande merito di restare pienamente in partita e di sfruttare il grave errore di Rabiot e in generale una Juve stanca, spenta e disattenta in un secondo tempo deludente che ha fatto da contraltare a una prima frazione di gioco spumeggiante e in pieno stile allegriano in Champions. Alla fine tra l’inesperta voglia di Vlahovic e la saggezza dell'”anziano” Parejo, tutto è bilanciato e ci si vede tra tre settimane all’Allianz Stadium, dove servirà battere a tutti i costi, che sia anche ai rigori, la squadra di Emery.
Una differenza pesante quella tra primo e secondo tempo: De Sciglio e Rabiot, che avevano overperformato, calano nettamente e commettono una serie di ingenuità (una costa l’1-1), ma anche Morata e Vlahovic smettono di aiutare la squadra come avrebbero dovuto e si incartano in richieste di falli improbabili. Allegri è costretto a fare dei cambi per infortuni e non può incidere come vorrebbe, manca sempre tanta continuità. Rispetto a Bergamo, dove erano state tante le occasioni ma si era andati sotto e in balia dell’avversaria salvandosi all’ultimo, e al Torino dove la prestazione era stata deludente, oggi è un bel mix di cose buone e meno buone: ma per sintetizzarle, il primo tempo è ottimo, il secondo un mezzo disastro. E così, per ritrovarsi ai quarti dopo gli ultimi fallimenti con Lione e Porto, servirà vedere in campo allo Stadium la Juventus del primo tempo. Con, se possibile, un Chiellini e un Dybala in più.
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