Thiago Motta, tecnico della Juventus, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della partita di Champions League contro il Manchester City: “E’ una bella opportunità per noi affrontare un grande club come il Manchester City. Non posso giudicare quello che succede in casa loro, ma solo ammirare quello che hanno fatto negli ultimi anni e fargli i complimenti. Hanno dimostrato un valore gigante, facendo cose straordinarie: vincere la Champions, il Mondiale per Club, la Premier League per 4 anni di fila. E’ relativo parlare di crisi. Guardiola è un allenatore fortissimo, non lo dico io ma lo dimostrano i fatti. Ha vinto tutto e con continuità“.
“Comandare la partita non significa solo avere possesso palla, ma anche altre cose che bisogna fare bene. Sappiamo che affronteremo una squadra che ha una caratteristica precisa come avere la palla e portare tanti uomini in attacco. Noi dovremo essere pronti quando ci attaccheranno, rimanere squadra, andare a pressarli e giocare con qualità quando avremo palla – ha aggiunto il tecnico bianconero – Si guarda a tutto, ma si dà priorità alle cose più importanti ovvero quelle che sono in nostro controllo. Prepararsi bene per la partita, sapere cosa fare in campo contro una squadra forte come il City, rimanere compatti, giocare con intensità e mettere qualità nell’utilizzo della palla. Dobbiamo avere la concentrazione su quello che dobbiamo fare domani. A tutto il resto penseremo a fine gara“.
Motta si è poi soffermato sui singoli: “Douglas Luiz sta bene, ha lavorato con il gruppo. Va visto bene perché l’ultima partita che ha fatto è stata contro la Lazio. Vedremo come si comporta il giocatore durante gli allenamenti e la sua evoluzione. Secondo la mia filosofia chi merita gioca. Ovviamente se un giocatore è fermo da tempo e rientra in gruppo ci vuole un periodo per ritrovare il ritmo. Tengo tutto in conto per mettere in campo la squadra migliore. Domani sarà la stessa cosa. Haaland e Vlahovic sono due giocatori di alto livello che giocano in grandi squadre, ma fare paragoni non è da me. Non mi sento capace perché conosco tanto Dusan mentre Haaland l’ho visto solo in televisione e non è la stessa cosa“.
“Non ho mai parlato di infortuni come alibi e non lo farò mai perché non ci credo. Penso che ogni squadra attraversi un momento, ma quello che conta è come lo affronti. Noi abbiamo dimostrato di aver affrontato le situazioni nel modo giusto, andando avanti, lavorando ed essendo squadra. A volte ne siamo stati capaci, altre no. Al di là di questo, abbiamo perso solo una partita in Champions. Dobbiamo migliorare su tutto, abbiamo il potenziale per farlo – ha proseguito – Siamo una squadra giovane e possiamo migliorare in ogni aspetto del gioco: tecnica, fisico, mentale. Abbiamo dimostrato più di una volta di avere grande carattere e personalità, oltre che crescere in un momento di difficoltà. Cresciamo anche perché giochiamo con grande solidarietà. Ogni situazione la affrontiamo in un solo modo: dare sempre qualcosa in più per il bene della squadra. L’abbiamo fatto quando avevamo pochi giocatori e lo facciamo ora che alcuni sono rientrati. Sono contento per loro perché possono aiutare la squadra, sia dall’inizio che a partita in corso“.