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Dal tabù finale a quello degli ottavi. Per il terzo anno consecutivo la Juventus saluta la Champions League agli ottavi di finale contro un avversario dal ranking notevolmente inferiore: dopo Lione (15°) e Porto (16°), è il Villarreal (19°) a fare splendida figura all’Allianz Stadium con un 3-0 maturato nei minuti finali che condanna Allegri dopo l’1-1 beffa dell’andata. E pensare che l’avvio del primo tempo sembra incoraggiante per i bianconeri che non alzano il ritmo, ma creano subito due occasioni da gol: prima con Morata il cui colpo di testa all’11’ trova la respinta di Rulli e poi con Vlahovic che su un cross rasoterra dalla sinistra di De Sciglio colpisce la traversa con uno splendido mancino in controbalzo. Nel secondo tempo però è fin troppo timida la Juventus e fin troppo determinata il Villarreal che chiude ogni varco ai padroni di casa. Di fatto si scambiano i ruoli con Emery che fa l’Allegri sulla gestione del gioco, con veloci ripartenze e solidità difensiva, ma fa l’Emery quando si tratta di far valere la mentalità europea.
L’1-0 nasce proprio da una transizione positiva conclusa da due neo entrati: Coquelin è steso da un ingenuo Rugani in area, Gerard Moreno – al rientro dopo un infortunio che lo ha costretto a saltare l’andata – non sbaglia dagli undici metri. Allegri si agita, la tensione si specchia sui cambi. Dentro Dybala, recuperato in extremis, e Bernardeschi. Ma arriva il 2-0. Un colpo di grazia: corner di Parejo, Aurier sfiora sul primo palo e sulla sfera si avventa Pau Torres che batte Szczesny. La beffa assume le sembianze di una lezione di calcio nel recupero: De Ligt col braccio devia un tiro di Danjuma, che dagli undici metri non sbaglia. Prima di stasera la Juventus aveva perso solo tre delle ultime 23 gare casalinghe contro squadre spagnole in Champions League. Un dato che aggrava la beffa di una squadra che non riesce più ad entrare tra le migliori otto d’Europa.
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