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Stagione compromessa o è presto per dirlo? Siamo solo a ottobre, ma si è già giocato un quarto di campionato e metà girone di Champions, ed è già tempo di bilanci. E per la Juventus, non può che essere negativo. Tanti i saliscendi, le sensazioni positive di aver superato un momento no, ed ecco che ci si torna puntualmente.
Il ko col Milan è l’ennesimo disastroso capitolo di questo avvio da horror e arriva alla vigilia di una partita di clamorosa importanza per la Juventus, quella col Maccabi Haifa, battuto all’andata non senza soffrire, e per questo gatta da pelare di tutto rispetto per Allegri, che innanzitutto dovrà provare a ritrovare la sua Juve, quella che fino al 2019 girava a meraviglia. Rispetto a San Siro ci sarà Di Maria a inventare, ci sarà probabilmente la forza della disperazione, visto che solo con una vittoria si può restare ancora in corsa in un girone in cui comunque bisognerà poi fare almeno altri quattro punti per andare avanti.
Juventus, il precedente col Maccabi sorride
Basterà a una Juve ai minimi storici? Chi lo sa. Ma la sensazione è che possa essere il vero spartiacque della stagione. O si vince, e si convince, oppure Allegri inevitabilmente sarà messo definitivamente in discussione, anche prima dello stop per i Mondiali, quando la Champions sarà già decisa e allo stesso modo il campionato avrà ormai raggiunto quasi il giro di boa. I precedenti, anzi, il precedente, sorride ai bianconeri, che in Israele (si giocava a Tel Aviv) vince il 3 novembre 2009 nell’unica sfida giocata contro il Maccabi Haifa in trasferta. Anche in quel caso era la quarta giornata e tredici anni fa fu 0-1 con Diego protagonista nella squadra guidata all’epoca da Ciro Ferrara. Tempi bui, ma quelli attuali non scherzano: e allora, una vittoria convincente per la Juventus contro il Maccabi per provare a uscire definitivamente fuori dal tunnel.
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