Champions League

Juventus chiamata alla prova d’orgoglio per restare in Europa, ma il Psg non può fare sconti

Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri, Juventus - Foto LiveMedia/Emmanuele Mastrodonato

Restare in Europa dipende solo dalla Juventus, chiamata alla prova d’orgoglio per non rendere ulteriormente drammatica l’avventura in questo girone di Champions forse sottovalutato, vista la costante presenza del Benfica nell’eliminazione diretta e la corazzata Psg a fagocitare il gruppo. Proprio i parigini sono l’ostacolo dei bianconeri verso la dolce retrocessione in Europa League, che a questo punto è l’obiettivo minimo per provare a salvare una stagione che anche in campionato, nonostante le tre vittorie di fila, non sta andando per il verso giusto.

Allegri si gioca tanto, lo fa con una serie indicibile di assenze, coi migliori titolari fuori e con gli ospiti che, pur rinunciando a Neymar per squalifica, non possono assolutamente fare sconti: questo perché il Benfica è a pari punti e dunque senza la vittoria il rischio di finire secondi nel girone (lusitani contro il Maccabi, a sua volta a caccia dei tre punti per provare a soffiare alla Juve il terzo posto) è concreto, con gli spauracchi Bayern, City, Chelsea, Real e Napoli da poter pescare.

Dunque l’importanza della partita è assoluta tanto per i bianconeri quanto per i parigini, ed è per questo che servirà la partita perfetta per non imitare l’Atletico Madrid. Non solo, anche per non imitare la Roma, che a oggi è l’unica squadra italiana ad aver perso cinque delle sei partite del girone di Champions. Sarebbe l’ennesima mazzata in questa stagione che propone, pochi giorni dopo, il delicatissimo e risolutivo derby d’Italia con l’Inter. Ma questa Juve non può assolutamente pensare già ai nerazzurri: paradossalmente, la partita contro il Psg da già eliminati è più importante.

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