Riecco l’esigenza dell’impresa, come un anno fa. Ma se l’anno scorso la Juventus dovette ambire alla rimonta al Bernabeu del Real Madrid di Cristiano Ronaldo, oggi la squadra di Allegri, per provare a ribaltare il 2-0 del Wanda Metropolitano, potrà contare sul supporto dell’Allianz Stadium e con un CR7 in più. Il day after della sconfitta targata Simeone nell’andata degli ottavi di finale di Champions League lascia l’amaro in bocca ma Allegri su twitter ha subito suonato la carica: “Vinciamo e lottiamo insieme“. E servirà lottare per ribaltare un risultato pesantissimo contro una delle difese migliori e per sfatare un tabù che accompagna la Juventus nell’arco della sua storia europea.
Cinque volte su cinque infatti la Juventus non è riuscita a ribaltare il 2-0 dell’andata in una fase ad eliminazione diretta. L’esempio più recente risale alla stagione 2012-13 con i bianconeri di Conte sconfitti per due volte, andata e ritorno, 2-0 ai quarti di finale di Champions League. In compenso nella sua storia europea solamente in una occasione l’Atletico Madrid è stata eliminata dopo aver vinto 2-0 il match di andata: accadde in Coppa delle Fiere 1968 con l’eliminazione per mano del Goztepe.
Servirà l’impresa, un ambiente compatto, determinato verso un unico obiettivo come lo fu nella scorsa stagione a caccia della rimonta (poi non completata) sul Real Madrid. E la Juventus non è priva di precedenti di grandi rimonte nella storia come quella ai danni proprio dei blancos nella stagione 2004-05 con un 2-0 a Torino che ribaltò l’1-0 del Bernabeu. Questa volta l’ostacolo è sull’altra sponda della capitale spagnola, contro un Simeone reduce da esultanza che ha fatto discutere simile a quella del derby di Castroman del 2001 che illuse il pubblico biancoceleste di poter togliere lo scudetto alla Roma. Il pubblico juventino spera che la qualificazione per il tecnico dei Colchoneros resti, appunto, una illusione. Appuntamento al 12 marzo per il secondo confronto.