[the_ad id=”445341″]
Non è luglio, ma era poco più di un’amichevole. Perdere non fa mai piacere, ma viene da pensare a chi non avrebbe firmato col sangue per una sconfitta in casa del Bayern Monaco indolore ai fini della qualificazione. L’Inter è agli ottavi e già si sapeva, da seconda e si sapeva anche questo. Quello che si porta via dell’Allianz Arena, stadio dove – incredibile ma vero – viene battuta dai bavaresi per la prima volta nella sua storia – è nessun incerottato per gli stakanovisti di una squadra costretta dagli infortuni a tirare la carretta con gli stessi uomini, con il rischio di arrivare decimati all’appuntamento decisivo di questo rush finale prima dei Mondiali, il derby d’Italia contro la Juventus. Nessun infortunio, con la speranza di recuperare qualcuno (Lukaku quasi impossibile), e nel frattempo il risultato col Bayern passa in secondo piano.
Arriva comunque una sconfitta, meritata per il ritmo messo in campo dalla squadra di Nagelsmann, che gioca per vincere e lo fa grazie ai gol di Pavard, colpo di testa troppo facile su una marcatura ballerina di Lautaro Martinez, quindi la prodezza di Choupo-Moting che fulmina Onana dalla distanza. Un 2-0 che costituisce, tra le altre cose, la seconda partita dell’Inter senza gol tra le ultime trentatré. L’altra? Inter-Bayern dell’andata. Per fortuna i nerazzurri non affronteranno la corazzata tedesca agli ottavi, ma può pescare avversarie altrettanto forti.
Questa prova generale, condita da una serie di scivoloni incredibili nel primo tempo, non è superata dal punto di vista del risultato, ma la tenuta è stata buona e a livello psicologico non ci si poteva aspettare di più. E chissà se in caso di rigore fischiato per la parata di Mane, che da una parte protegge il volto, dall’altra lo fa però con il pugno teso, non avrebbe potuto cambiare le cose e regalare un sorriso a Inzaghi e ai tifosi nerazzurri, non interrompendo l’ottima striscia che si era creata in un ottobre di rinascita.
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]