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“Andiamo a Istanbul per realizzare un sogno e cercheremo di fare una buona partita. Ne abbiamo avuto la possibilità due anni fa e non ce l’abbiamo fatta, mentre l’anno scorso non l’abbiamo raggiunta per poco. Quest’anno ci siamo arrivati e cercheremo di dare il massimo. Affronteremo questa partita come facciamo sempre in Premier League; faremo in modo che i giocatori siano concentrati su quello che devono fare, nient’altro”. Pep Guardiola, allenatore del Manchester City, presenta così la finale di Champions League contro l’Inter in un’intervista al sito ufficiale Uefa. “Questa competizione mi ha dato più di quanto avrei mai potuto immaginare. Se la mia vita finisse oggi, ne avrei vinta una da giocatore del club che amo tanto e due da allenatore. Mi ha regalato momenti moltri tristi e grandi gioie. È così che funziona la vita, e anche lo sport”.
“Dobbiamo accettare che per gli altri tutto ciò che abbiamo fatto in questi anni non ha senso se non vinceremo questo trofeo – ha proseguito il tecnico spagnolo -. Ci riproveremo e la cosa più importante è essere di nuovo qui tra qualche anno. È questo che ti rende un grande club: arrivare sempre in fondo, e magari capita che prima o poi vinci. Nello sport il fallimento non esiste. Ammettere di aver fallito è come dire che il tuo avversario non vale nulla: non può essere che abbia giocato meglio? Bisogna solo provarci, lo sport è così. Riprovare e rialzarsi”.
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