Ci sono dei dubbi di formazione che sono dei privilegi. Quello tra Edin Dzeko e Romelu Lukaku per la finale di Champions League a Istanbul contro il Manchester City lo è di certo. Da una parte c’è il bosniaco ex di turno, uomo Europa designato dall’alto delle sue dieci partite da titolare sulle dodici disputate dai nerazzurri in questa Champions. Dall’altro il belga, che si è lasciato alle spalle i problemi di inizio stagione e sta vivendo un momento magico. Di fatto, con Lautaro certezza in attacco, il ballottaggio è tra loro due. La staffetta tra Europa e Serie A che li ha riguardati è destinata a trasformarsi in un dubbio che Simone Inzaghi non ha ancora sciolto. L’attaccante bosniaco ha giocato titolare solo una delle ultime dodici partite di campionato ed è stato gestito minuziosamente per l’Europa. Quando ha giocato 90′ in Serie A, però, l’ex Roma ha dimostrato di avere confidenza col gol grazie alla doppietta a Verona. Dzeko può diventare il quarto giocatore straniero capace di andare in doppia cifra di gol in una stagione di Serie A dopo aver compiuto 36 anni, dopo Miroslav Klose, Zlatan Ibrahimovic e Cristiano Ronaldo. Un altro possibile record di una carriera gigante di un calciatore che vuole essere ancora protagonista. La concorrenza però è feroce, perché Lukaku sta vivendo uno dei suoi momenti d’oro. Dieci i gol stagionali del belga in Serie A, nove dei quali nel 2023. Lui e Lautaro sono i giocatori ad aver partecipato a più reti dallo scorso aprile: 7 gol e 4 assist per Lukaku, 7 e 3 per il Toro. Numeri di una Lu-La ritrovata che sa accendere la fantasia di tifosi e opinionisti. Alla fine però il privilegio della scelta sarà tutto di Simone Inzaghi. E l’11 iniziale contro il Torino potrebbe fornire indizi in tal senso.l
Inter, Lukaku o Dzeko contro il City? Edin è l’uomo Europa, ma la Lu-La da aprile è inarrestabile
Romelu Lukaku, Inter - Foto LiveMedia/Domenico Cippitelli