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Ore 4.33. Il sonno ancora non arriva. Non arriverà per oggi, me la metto via. La delusione è tanta ma se mi astraggo dalle emozioni e razionalizzo una serata che di razionale ha poco, i due concetti che mi ronzano nella testa sono gratitudine e futuro. Dopo più di 6 ore dalla fine di City-Inter si può cominciare a fare qualche ragionamento lucido. Prima cosa, la più importante: grazie Inter per questa cavalcata inaspettata che ha trovato il suo capolinea ad un passo dalla leggenda. Non ci sono rimpianti, né rimorsi, solo tanto orgoglio per tutto ciò che è stato fatto in questa stagione. Compreso tutto ció che si è visto in Turchia.
L’Inter di Istanbul ha giocato la partita che doveva giocare ed è stata alla pari con la squadra più forte del mondo. Il cinismo degli uomini di Guardiola ha punto i nerazzurri che nel complesso degli episodi della gara sono stati sfortunati. Ma è proprio Pep che a fine partita dice una cosa essenziale: conta esserci negli anni, essere sempre in alto, stagione dopo stagione. E L’Inter vuole esserci, ma per continuare a giocarsi i trofei dovrà ripartire dai suoi uomini chiave e migliorare la qualità della rosa con 3-4 innesti importanti. Per esempio il quartetto difensivo, che ha retto alla grande i colpi dei vari Haaland, Grealish, Bernardo, dovrebbe essere riconfermato in blocco nella prossima stagione. Onana ha la stoffa del leader oltre ad essere un grande portiere: vedi dopo il fischio finale. È il primo che va a consolare Lautaro e a catechizzarlo sull’importanza dell’essere arrivati secondi e aver dato tutto. Acerbi Darmian e Bastoni sono tre pilastri dell’Inter e della Nazionale italiana e con un altro po’ di lavoro insieme possono arrivare al livello di affiatamento e supremazia tecnico-tattica del terzetto Bonucci Barzagli e Chiellini di qualche anno fa. Non gli manca molto, anzi.
A centrocampo l’anno prossimo vedremo sicuramente qualche novità. Oltre a Gagliardini, probabilmente anche Brozovic partirà. L’esterno che si doveva sacrificare a inizio stagione per il bilancio potrebbe essere Gosens. Oppure grazie agli introiti della Champions l’Inter non avrà troppa necessità di vendere. Questo si vedrà nei prossimi giorni. Mi auguro però di continuare a vedere con la maglia nerazzurra i vari Di Marco, Calha, Barella. Ma non ho il minimo dubbio a riguardo. Il loro attaccamento ai colori è totale.
E poi, per favore, si riparta da Lautaro e Lukaku. Dalla loro amicizia, dalla loro passione per l’Inter. Il primo, insieme a Barella è stato il migliore giocatore della seconda parte della stagione e incarna l’interismo puro. È il collante tra squadra, società e tifosi. Sarà sicuramente il capitano della prossima stagione. Insomma è fondamentale.
Il secondo, di proprietà del Chelsea ma col cuore piantato a Milano, negli ultimi 3 mesi ha dato tutto per la maglia. Ha lavorato in silenzio e ha portato gol, assist e trofei. Non ha detto una parola fuori posto sul suo minutaggio. Poco importa che in finale di Champions non sia stato brillante. Va fatto di tutto per trovare l’accordo con i Blues e tenerlo qui perché Rom ha ancora tanto da dare al popolo nerazzurro. Le sue motivazioni a restare e dare tutto per questa maglia sono a tremila e devono convincere la dirigenza a tentare di tutto per non farlo partire. Vedremo se Marotta si esporrà per Big Rom come lui ha fatto per l’Inter.
La notte è passata. È L’alba. Di dormire non se ne parla. Guardiamo solo avanti, verso il sole che sorge, con una sicurezza in più. Torneremo e ci saremo ancora, più che mai.
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