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L’Euroderby atto primo emette il proprio verdetto. L’Inter con un avvio strepitoso, un cinismo forse mai visto quest’anno, la capacità di travolgere subito l’avversaria e l’atteggiamento degno delle grandi notti di Champions si prende l’andata delle semifinali per 0-2 e lo fa con merito, ed è un punteggio al quale il Milan resta comunque aggrappato nonostante le tante difficoltà . Inzaghi infligge la sonora lezione a Pioli, soprattutto dal punto di vista della maturità in campo vista da parte dei suoi, così i rossoneri si possono soltanto consolare col fatto che nei primi quarantacinque minuti le cose potevano precipitare ulteriormente, tra il palo e il rigore assegnato e poi revocato col Var. Invece, nella ripresa si torna a giocare sul filo dell’equilibrio che ci si poteva invece aspettare fin dal fischio d’inizio, e il Milan, che perde Leao e anche Bennacer a inizio partita, raddrizza le cose sul fronte della prestazione e della voglia, ma non punge se non con il palo di Tonali, e si arrende a una serata storta in cui sono emersi ancora una volta i limiti visti negli scontri diretti del 2023 contro i cugini.
Una rosa maggiormente profonda, la possibilità di tenere in panchina Brozovic, De Vrij e Lukaku per fare tre nomi, un percorso che è iniziato prima, con Conte, e che è proseguito con Inzaghi. L’Inter di Champions quest’anno è stata semplicemente perfetta e ha raccolto i frutti delle scorse stagioni. Come a Lisbona si prende così uno 0-2 all’andata di cui far tesoro al ritorno, offrendo uno spettacolo certo migliore rispetto a quanto messo in campo da City e Real ieri. Il Milan, invece, prosegue nel suo periodo di difficoltà che la vittoria con la Lazio ha solo mascherato un po’. L’accelerata con Pioli ha fruttato uno scudetto e tante nuove conquiste rispetto al passato, ma forse si è raggiunto il limite per questa squadra e ora si paga alla distanza.
Nel derby, è chiaro, fa ancora più male. Ma non tutto è perduto, perché paradossalmente aver perso con due gol di scarto è il male minore vista la serata in cui, tra infortuni, poca profondità della rosa e scarso momento di forma, i rossoneri sbandano e possono solo sperare di affidarsi alle folate offensive e alla forza psicologica di un gruppo che non molla mai, ma che oggi non riesce a fare la differenza. Ma è proprio su questo che si fondano le speranze residue dell’ambiente in vista di martedì, la capacità che i rossoneri hanno avuto nell’ultimo anno e mezzo, quella di stupire sempre anche nei momenti più inaspettati: l’Inter non può sentirsi con un piede in finale anche se il risultato può autorizzare a pensarlo.
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