[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
Guardando le avversarie, la tentazione di definirla cenerentola del girone è forte. Il Viktoria Plzen, prossima avversaria dell’Inter, però, dalla sua ha una storia europea che impone rispetto. La squadra della Repubblica Ceca, fondata nel 1911 ma capace di raggiungere i piani alti del campionato solo nell’ultimo decennio, è arrivata terza in tutte e tre le precedenti partecipazioni alla fase a gironi (2011/12, 2013/14 e 2018/19). Mai agli ottavi, certo. Ma neanche mai eliminata a livello europeo. Stavolta il compito degli uomini di Michal Bilek è più arduo. Barcellona, Bayern Monaco, Inter sono tre corazzate e l’esordio al Camp Nou è stato traumatico con un 5-1 che poteva anche essere più ampio e segnato dal 23% del possesso palla dei cechi. Il Plzen si mostra in campo con un 4-2-3-1. Dubbio in attacco tra Chory e Bassey: 2 metri di altezza e pericolo costante sulle palle alte il primo, più veloce e uomo da profondità il secondo. L’Inter non fa calcoli di formazione allo Stadion mÄ›sta PlznÄ›. Onana dovrebbe avere una nuova chance, ma nella testa di Inzaghi Handanovic resta il titolarissimo. “So chi giocherà , lo dirò domani“, ha detto Inzaghi. Potrebbe toccare a D’Ambrosio in difesa con Skriniar e Bastoni mentre sulle fasce si scaldano Darmian e Gosens.
A centrocampo cerca posto Mkhitaryan, in ballottaggio con Calhanoglu. Straordinari invece per Marcelo Brozovic, uomo da tre punti contro il Torino e, forse, unica pedina a cui Inzaghi non rinuncerebbe mai. Davanti più Correa che Dzeko al fianco di Lautaro Martinez. Senza Lukaku, nessun partner ha realmente convinto. A Lautaro però Inzaghi chiede di fare il leader. L’argentino ha segnato solamente due reti nelle ultime due stagioni in Champions League e il salto di qualità deve partire da Plzen. “Siamo capitati nel girone più difficile di tutta la Champions, ma vogliamo giocarcelo. L’esordio con il Bayern non è stato dei migliori, la gara di domani è ricca di insidie ma vogliamo farla nel migliore dei modi”, ha detto Inzaghi in conferenza stampa. Ma il tecnico avverte: “Non è ancora una gara decisiva, perché poi ne mancheranno altre quattro. Ma è chiaramente molto importante”.
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]