Champions League

Il Villarreal sogna e spaventa Klopp, poi il Liverpool impone la sua legge: i Reds volano in finale

Jurgen Klopp - Foto Fars News Agency - CC-BY-4.0

Che paura per il Liverpool, ma è decima finale di Champions nella storia dei Reds. Uno splendido Villarreal, ma bello a metà, domina il primo tempo e in quarantacinque minuti è avanti 2-0, annullando il vantaggio degli inglesi dopo l’andata finita con analogo risultato ad Anfield Poi però crolla nella ripresa e Klopp trova la sua terza finale in sette anni con questa squadra. La prima frazione parte benissimo con il gol di Dia, schierato a sorpresa oggi da Emery al posto di Danjuma, ma non è solo un episodio, perché agli ospiti tremano un po’ troppo le gambe e la squadra spagnola ci crede. Difesa perfetta che rischia poco, e quando lo fa è sorretta da un monumentale Raul Albiol, poi come già mostrato con Juventus e Bayern Monaco, la capacità di sfruttare ogni singolo centimetro e ogni attimo porta al gol del raddoppio con il colpo di testa di Coquelin che sfrutta la dormita di Alexander-Arnold e infila Alisson. Prima, lo stesso portiere brasiliano travolge Lo Celso in area: rigore netto per tutto il mondo, tranne che per Makkelie e il Var. Assurdo, ma in pochi minuti arriva il secondo gol e tutto passa in cavalleria. Si va negli spogliatoi sul 2-0 e tutto è in perfetto equilibrio. Ma per poco.

Perché quando ci si poteva aspettare un Villarreal in grandissimo controllo ed euforico per il doppio vantaggio al rientro dopo l’intervallo, improvvisamente sala in cattedra la splendida squadra di Klopp. A due facce oggi, come qualche volta gli capita, ma con i suoi meccanismi perfettamente ritrovati. Ritrovati anche grazie all’ingresso di Luis Diaz al pronti-via della ripresa, visto che entra l’esterno, va fuori Diogo Jota, Mane si sposta al centro. E la squadra inglese torna a giocare bene dal punto di vista tecnico, ma soprattutto alla grande per quanto riguarda lo spirito. Strigliata del Mago o presa di coscienza automatica dei giocatori, il Liverpool rientra con tutt’altra verve e in pochi minuti firmano l’uno-due che vale la finale. Fabinho prima, lo stesso Luis Diaz poi: la costante è Rulli che apre il traforo del Monte Bianco e si fa infilare in entrambe le occasioni sotto le gambe. A questo punto cala un silenzio quasi irreale all’Estadio de la Ceramica, tutti smettono di crederci e gli inglesi imperversano, andandosi a prendere il 2-3 con Mane che segna a porta vota dopo aver scartato Rulli, oggi davvero disastroso. Brutta la sua partita fino ad allora, così come quella di Salah: probabilmente hanno risparmiato le loro cartucce per la finale, in attesa di capire se sarà ennesimo capitolo della rivalità con il Manchester City o rivincita del 2018 col Real Madrid.

SportFace