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Doveva essere l’ottavo di finale di Champions League più equilibrato della settimana. In realtà l’andata di Liverpool-Real Madrid 2-5 è stato una sintesi della gloriosa storia dei blancos: la squadra di Ancelotti va sotto di due gol, trova la forza di rimontare in appena mezz’ora e alla fine dilaga, rincorrendo ogni avversario e pallone fino al 90′ con la fame di chi sa di essere ormai la bestia nera del Merseyside. Dal 2014 il Real Madrid ha battuto il Liverpool sei volte su sette, realizzando sedici gol e subendone solo quattro. I reds non segnavano almeno due gol ai blancos dal 2009, una vita fa. Eppure dopo 15′ i fantasmi sembrano già alle spalle. Il Liverpool è avanti 2-0 grazie ad una magia di Nunez (in dubbio fino all’ultimo per un problema alla spalla) e ad una follia di Courtois. Il minimo comune denominatore è Mohamed Salah, autore dell’assist per il colpo di tacco vincente dell’ex Benfica (al quarto gol di fila nell’eliminazione diretta) e protagonista del tiro del raddoppio sul disimpegno errato del portiere belga. Il Real Madrid conferma le difficoltà nell’approccio alla gara, avendo subito 3 gol nei primi 15 minuti del primo tempo, meno solo del Viktoria Plzen (6) in questa stagione di Champions League. Ma la corazzata di Ancelotti, quando si sblocca, torna ad essere la macchina da guerra che conosciamo e che ha alzato due volte il trofeo più ambito a scapito dei reds negli ultimi dieci anni. Benzema cerca il primo gol in questa stagione europea, ma è Vinicius a prendersi la squadra sulle spalle: il brasiliano chiude la triangolazione con il francese e in un fazzoletto d’area trova lo spazio per scoccare il destro a giro che si infila alle spalle di Alisson.
Il Liverpool non subisce il contraccolpo, anzi trova anche la forza di sfiorare il tris con Salah prima e Nunez poi al 25′. Ma un errore di Alisson, simile a quello del collega belga, condanna Klopp ad una serata da dimenticare: l’ex Roma sbaglia il rinvio e calcia su Vinicius, che devia in rete. Stavolta, sì, il Liverpool risente del pareggio. E al 46′ è Robertson a salvare su Rodrygo dopo un’azione pericolosa del Real. La rete che completa la rimonta è rimandata ad inizio ripresa, sugli sviluppi di un calcio piazzato: Modric crossa, Militao di testa punisce una difesa fin troppo statica. Una notte da dimenticare per Van Dijk e compagni, ma soprattutto per Alisson che al 55′ subisce il poker dei blancos: Benzema scambia con Rodrygo e calcia, Gomez calcia quel che basta per mandare fuori tempo l’estremo difensore. Per l’attaccante francese è il primo gol stagionale in Champions League e dopo la delusione Mondiale arriva il guizzo che può cambiare il verso della stagione da Pallone d’oro. Al 67′ il francese concede il bis al termine di un contropiede perfetto condotto con Vinicius e Modric. Il fuoriclasse transalpino mette a sedere Alisson e ha la freddezza di depositare in rete con tre giocatori sulla linea. You’ll never walk alone chiude una serata da incubo per i padroni di casa. L’apporto dei tifosi difficilmente basterà nel match di ritorno al Bernabeu.
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