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Campionato dominato o quasi, ma sempre dando la sensazione di non gestire mai il vantaggio e di volerlo piuttosto incrementare, e allora per il Napoli è possibile pensare alla Champions League con la mente sgombra e la consapevolezza di poter prolungare il sogno anche in Europa. Se il terzo scudetto è vicino, per puntare – come auspicato dallo stesso De Laurentiis – ad arrivare fino in fondo anche in una coppa con la quale gli azzurri non hanno mai avuto gran feeling, soprattutto dal punto di vista dei sorteggi sfortunati bisognerà tirar fuori tutte le energie a disposizione.
Ma tra le squadre italiane ancora in corsa, è proprio il Napoli a poter sperare di entrare tra le migliori otto, e da lì in avanti tutto può succedere. “Squadra anti-italiana”, così l’ha definita il tecnico dell’Eintracht Francoforte Glasner, ed è certo un complimento. Non si specula all’ombra del Vesuvio, si fa un calcio europeo fatto di fraseggi, pressing, alta intensità . Quella vista in campionato che va trasferita anche in Champions, anche perché, inutile nasconderlo, i ragazzi di Spalletti sono nettamente favoriti al cospetto della vincitrice dell’ultima Europa League, squadra di tutto rispetto, ma di certo priva di nomi di spicco all’altezza di quelli del Napoli, da Kvaratskhelia pronto a incidere anche in Champions per rendere la sua stagione numero uno con la maglia azzurra indimenticabile, così come tale è quella di Osimhen, trascinatore assoluto nel 2023, ma assente nella fase cruciale dei gironi in cui era stato messo un po’ in ombra da Simeone. Ed è anche la panchina lunga a fare la differenza per il Napoli, che dovrà ricordarsi che quello in terra tedesca è solo il primo dei due tempi e che il ritorno al Maradona può fare ulteriormente la differenza. Ma staccare il pass all’andata (o quasi), con una bella vittoria “stile Serie A”, è l’obiettivo dei partenopei.
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