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Rimpianti e un enorme ‘What if’. Più amara della sconfitta, in casa Milan c’è forse la delusione per non essere riusciti a misurarsi ad armi pari tra le mura amiche contro una big del calcio europeo. Dopo la sconfitta netta a Stamford Bridge, la squadra di Pioli cade nuovamente contro il Chelsea, a San Siro, nella fase a gironi di Champions League. Stavolta però il 2-0 finale è pesantemente condizionato dall’episodio che ha cambiato il volto del match in avvio. Alle tante assenze e alla stanchezza legata al big match contro la Juventus, si aggiunge l’inferiorità numerica per oltre un’ora di gioco. Al 18′ James innesca Mount che in area prende posizione su Tomori che lo strattona leggermente da dietro: l’inglese in caduta calcia, l’arbitro Siebert concede il calcio di rigore ed espelle Tomori. Molto fiscale il fischietto tedesco tra le polemiche di San Siro: il contatto c’è, ma è lievissimo e il giocatore dei blues nemmeno protesta. Il rosso invece è automatico: chiara occasione da gol ed è un contatto alto senza possibilità di contendere il pallone. Dagli undici metri va Jorginho che dimentica gli errori in azzurro e firma l’1-0 spiazzando Tatarusanu. Il Milan prova a reagire, ma la decisione discutibilissima del direttore di gara ha di fatto già indirizzato il match.
Krunic va a fare il terzino, Kalulu è nuovamente centrale. Al 27′ Diaz crossa al centro, Giroud è solo in area ma di testa spara a lato. E al 34′ il Chelsea raddoppia. Kovacic serve Mount che arma Aubemeyang: tiro sul primo palo e secondo gol dell’ex in due partite. Le statistiche di fine primo tempo non sono quelle di una partita in 11 contro 10. Quattro tiri del Milan, cinque del Chelsea. Nella ripresa Potter tiene Mount a riposo e concede minuti a Gallagher. La prima occasione è per il Milan: Tonali crossa, Giroud e Dest non ci arrivano per un soffio. Al 60′ l’ex Barcellona sfiora nuovamente il gol: Leao va via sulla sinistra e disegna un traversone, Giroud sfiora soltanto, Dest arriva al tiro ma apre troppo la conclusione. Il Chelsea si limita a far circolare palla, senza affondare. L’ultima vittoria contro squadre inglesi per il Milan resta quella nel 2012 contro l’Arsenal. L’unica squadra che sfata tabù stasera è il Chelsea che non batteva una squadra italiana in trasferta in Champions dal 4-0 inflitto alla Lazio nel novembre 2003. Il Chelsea è vicino alla qualificazione. Il Milan, a quota 4 e a -2 dal Salisburgo, non deve fare calcoli: sei punti per la certezza.
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