Una piccola variante numerica ad un noto proverbio. E se tra i quattro litiganti, a godere fosse il quinto? In Inghilterra sono in tanti a pensarlo e ultimamente c’è anche chi lo sussurra: oltre a Mbappè, Bellingham, Haaland e Vinicius, c’è anche Phil Foden nel Pantheon dei nuovi fenomeni del calcio mondiale in corsa per il Pallone d’Oro, il primo (Kane, Rodri, De Bruyne permettendo) destinato probabilmente ad un calciatore nato dopo il 2000. L’ultimo inglese a vincere il trofeo individuale più ambito è stato Michael Owen nel 2001, mentre l’ultimo podio è quello di Frank Lampard e Steven Gerrard nel 2005. “Per me, è l’inglese che più si avvicina a vincere il Pallone d’Oro in futuro. Penso che abbia quel potenziale, quel livello”. A dirlo è stato l’allenatore del Brentford, Thomas Frank e nell’era Bellingham non sono certo dichiarazioni banali. Nel post gara della stessa partita (decisa da una tripletta del 23enne) poi anche Pep Guardiola ci ha messo il carico: “Phil Foden è il miglior calciatore della Premier League in questo momento”.
Alla sfida di ritorno degli ottavi di finale contro il Copenaghen (si riparte dal 3-1 per i Citizens), Foden si presenta con 18 gol segnati in stagione. Mai in carriera, in un’intera annata, aveva fatto meglio. A marzo il fantasista si è già scrollato di dosso ogni tipo di pressione e ha dimostrato di saper vestire comodamente gli abiti del trascinatore. La vittoria del Manchester City sul Manchester United nel derby di Premier League è stato un manifesto del salto di qualità definitivo di Foden, che nel secondo tempo, dopo una prima frazione senza reti, ha tirato fuori il coniglio dal cilindro con un mancino da fuori area che non ha lasciato scampo ad Onana. Poi la rete del 2-1 con una penetrazione centrale e un diagonale imprendibile (è la sesta rete in due stagioni ai red devils). Il tutto in una gara che già nel finale del primo tempo lo aveva visto servire un assist d’oro sprecato da Haaland.
Non c’è tempo però per godersi la prima vittoria in rimonta nella storia del City in un derby di Premier League. Gli impegni sono numerosi e ravvicinati, ma uno come Foden – abituato in passato a fare i conti con la concorrenza spietata di gente come Sane, Sterling, Bernardo Silva e Mahrez – in campo è pronto ad andarci sempre. Poco spazio per il turn over contro il Copenaghen e il classe 2000 si prepara a disputare la trentaseiesima partita da titolare in stagione, più di quelle disputate nella scorsa annata per intero. Le reti segnate in Champions League dal talento scuola Citizens sono quattro, non poche. Se il sogno del bis Champions sarà realtà, potrebbe non essere Erling Haaland il candidato Pallone d’oro del City. Aspettando l’Europeo con Bellingham e Kane.