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L’attesa è finita. Manchester City e Real Madrid, una contro l’altra in campo prima a Etihad, quindi otto giorni dopo al Bernabeu, con la voglia di arrivare a giocarsi un’altra finale. Sarebbe l’ennesima per i blancos, che hanno già vinto questo trofeo per 13 volte, almeno sei in più di qualsiasi altra squadra europea, sarebbe soltanto la seconda, peraltro consecutiva, per i citizens, che sembrano essere almeno sulla carta la squadra favorita per vincere per la prima volta questo trofeo. A Guardiola manca da undici anni, sono troppi per chi guida solo top team. Per non andare incontro a un nuovo fallimento internazionale, il tecnico catalano raschia il fondo del barile delle energie dei suoi, ancora impegnati nell’estenuante lotta per la vittoria della Premier League contro il Liverpool.
Dall’altra parte, però, c’è Carlo Ancelotti, il re di coppe, l’uomo della tranquillità . Sprizza calma e capacità di gestione da tutti i pori la squadra spagnola, che ha già dovuto estromettere Psg e Chelsea in questo cammino, peraltro rischiando concretamente di essere eliminato. Ma senza dare mai l’impressione che ciò sarebbe realmente avvenuto. D’altronde, quando a tua disposizione hai la classe di Modric e l’incredibile fiuto del gol di un Benzema certo pallone d’oro a fine anno, tutto è un po’ più facile, ma anche il manico che guida le merengues non è affatto male. Dall’altra parte, invece, un collettivo più rodato, una cooperativa del gol senza un vero attaccante, un credo da seguire a tutti i costi, ma con delle migliorie difensive che rendono gli inglesi assolutamente imbattibili in questo momento dell’anno.
Saranno gli episodi e i dettagli, come sempre avviene quando si giunge in semifinale, a decidere questo meraviglioso doppio confronto. Si parte da Etihad, il ritorno al Bernabeu potrebbe giocare ancora una volta a vantaggio della Casablanca, che ha sempre giocato in casa il secondo dei due atti. Ma sono guerre stellari queste, conta poco il fattore casa/trasferta. Sarà decisivo il modo in cui verranno interpretate le partite, due filosofie che si scontrano e che vanno fiere della propria diversità . Per entrambe, in un certo qual modo, arrivare in finale e vincere la Champions non è soltanto una meravigliosa opportunità , ma praticamente un obbligo. Lo dicono i soldi spesi, e parliamo del City, e lo dice la storia, vero Real?
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