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Non è stata né una finale anticipata, né un confronto alla pari tra allenatori rivali. Manchester City-Bayern Monaco è stato un massacro sportivo, concluso con un 3-0 che sta persino stretto e che riduce al minimo le speranze di rimonta dei bavaresi di Tuchel all’Allianz Arena. Sorride Pep Guardiola che deve fare a meno di Foden (appendicite) e lascia a riposo Mahrez, schierando un tridente composto da Bernrdo Silva e Grealish ai lati del solito Erling Haaland, autore del gol del 3-0 dopo i sigilli di Rodri e Silva. Una rete pesante ai fini della qualificazione e a suo modo storica, perché il bomber norvegese sale a 34 gol in Champions League, agganciando una leggenda come Gerd Muller. E’ l’ultima nota lieta di una serata da ricordare per i Citizens. Al 22′ la prima occasione con una rapida azione in verticale, che porta al tiro Haaland ma il norvegese arriva scarico all’impatto col pallone e la sua conclusione è debole e centrale. Al 27′ però c’è l’1-0 sugli sviluppi di un’azione apparentemente innocua. Merito di Rodri che salta con facilità estrema Musiala e si confeziona un fazzoletto di terreno fuori area per lasciar partire liberamente un sinistro a giro indirizzato all’incrocio. Niente da fare per Sommer che al 34′ evita il 2-0 con un intervento d’istinto sul tiro a botta sicura di Gundogan dopo un’uscita dello stesso portiere svizzero. Al 46′ ci prova Sane con un gran mancino dalla lunga distanza, ma la palla sfila fuori.
L’attaccante tedesco sembra il più ispirato tra le fila dei bavaresi e al 52′ un suo tiro nello specchio chiama Ederson ad uno dei pochi interventi. Quando il Bayern sembra aver preso le misure alla squadra di Guardiola, però, arriva il 2-0. La circolazione dal basso dei bavaresi si inceppa con Upamecano che tenta un improbabile dribbling su Gundogan, bravo a rubare la sfera e ad innescare Haaland col tacco. Al resto pensa l’attaccante norvegese che in zona tiro ha la lucidità di disegnare un cross al bacio per il colpo di testa vincente di Bernardo Silva. Per una volta si invertono i ruoli, con il classe 2000 nei panni dell’uomo assist e il portoghese come spietato bomber d’area di rigore. Al 76′ però fa festa anche il norvegese. Dopo un’azione prolungata nata sugli sviluppi di un corner, Stones fa da sponda di testa per la spaccata di Haaland che al volo firma il 3-0. Sono 34 i gol in Champions, come Gerd Muller, leggenda del Bayern. A -1 da Puskas e Cavani. La storia è dietro l’angolo. La semifinale pure.
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