Boom di adesioni all’appello della Unione italiana del lavoro (Uil) per cambiare la sede della finale Champions League 2021 al momento programmata a Istanbul: una vera e propria petizione firmabile a questo link e che ha già raccolto 10mila firme (http://www.uil.it/no‐champions‐a‐istanbul) con cui la sigla sindacale chiede a gran voce all’Uefa di cambiare città dopo il ritiro della Turchia dalla “Convenzione di Istanbul”, i più importante pilastro della legislazione internazionale sul terreno della difesa dei diritti delle donne dinanzi all’escalation di violenze e femminicidi.
”La nostra è una proposta che non beneficia di una tempistica favorevole trattandosi del prossimo 29 maggio, ma che assume una dirompente potenzialità simbolica anche per capire se prevale la logica del profitto o la difesa dei diritti. Noi pensiamo debba prevalere la difesa dei diritti e su questo terreno non siamo disposti ad arretrare. Chiediamo alle Istituzioni principali ed all’opinione pubblica di fare altrettanto firmando e condividendo la petizione che può diventare lo strumento per una battaglia di tutti, affinché non ci si volga dall’altra parte.Non possiamo rimanere in silenzio“, le parole del segretario generale Uil Pierpaolo Bombardieri.