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Un sorteggio di Champions League non può mai regalare una gioia piena. Può essere più o meno fortunato e stavolta a Nyon sono Napoli e Inter a sorridere pescando due spagnole abbordabili come Barcellona e Atletico Madrid, mentre per la Lazio il sorteggio degli ottavi di finale prevede la stessa avversaria dell’ultima partecipazione: il Bayern Monaco. Sarri voleva il Barcellona, Immobile avrebbe scelto volentieri l’Arsenal, ma come spesso accade il sorteggio offre vecchi incroci storici. Certo, la Champions è un’esperienza bella da vivere, purché sia varia e il Bayern Monaco, oltre ad essere un avversario durissimo, è una sfida già presente negli archivi. La differenza è una: il pubblico. Nel 2020 il Covid e il lockdown costrinsero la Lazio a giocare senza pubblico. Ora l’atmosfera sarà diversa e c’è una sfida da vivere per sognare il passaggio ai quarti di finale. Il Bayern è una squadra forte, ma forse non ingiocabile. Quest’anno con Harry Kane ha colmato quella lacuna che si era venuta a creare con l’addio di Lewandowski e i numeri dell’inglese sono stratosferici con 24 gol in 20 partite, oltre ad otto assist che impreziosiscono la prima stagione estera dell’ex Tottenham.
Per il Napoli c’è un Barcellona in crisi. Xavi non riesce a trovare la quadratura per la squadra blaugrana. E se Kane in Germania sta facendo la superstar, il suo predecessore Lewandowski in Spagna sta faticando. Inoltre, il Barca non potrà contare sull’apporto del Camp Nou, ma sul ‘freddino’ Stadio olimpico LluÃs Companys, che può ospitare al massimo 55.000 spettatori ma che spesso e volentieri non ha neanche sfiorato il sold out. Non è un caso quindi che le sconfitte casalinghe in campionato siano già due (1 nella scorsa stagione) con 9 gol subiti (4 nella scorsa annata). Poi c’è l’Atletico che ha estromesso la Lazio dal primo posto del girone. L’Inter gioca contro una squadra solida, compatta, che ha tante scelte in attacco (a differenza dei nerazzurri) e che fa affidamento sull’uomo più in forma, Samuel Lino, esterno sinistro. Insomma, il duello sulle fasce con Dumfries è da tenere d’occhio. Proprio come quello a centrocampo tra la fantasia di De Paul e i polmoni di Barella, oltre naturalmente alla regia di Calhanoglu e alla mobilità tra le linee di Mkhitaryan. Quel che manca ai colchoneros è la costanza di rendimento tra casa e trasferta. In Liga l’Atletico è a punteggio pieno al Wanda Metropolitano con otto vittorie su otto, mentre fuori tra le mura amiche ha vinto solo tre partite su otto. Mai nella sua storia si era verificata una tale differenza di rendimento tra gli impegni casalinghi e quelli esterni. Nel fortino San Siro l’Inter può approfittarne.
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