Doppia remuntada alle spagnole e Psg e Borussia Dortmund possono sognare la finale di Champions League, da outsider assolute, al di là dello strapotere economico e della qualità dei parigini. I verdetti dei primi due quarti di finale ribaltano quanto avevamo visto appena sei giorni fa e la Spagna piange: non avrà di sicuro il quinto slot nella prossima stagione, si aggrappa al solo Real Madrid per restare in questa edizione e non passare da 3/8 a 0/4, e a piangere è forse ancor di più il Barcellona rispetto all’Atletico Madrid, che con questi risultati, quantomeno, centra il pass per il Mondiale per Club del 2025 a scapito proprio dei blaugrana. Ma la delusione è enorme per le due squadre: il Barcellona aveva vinto all’andata, era in salute, e paga le follie di Araujo e Cancelo, visto che alla mezzora c’erano due gol di margine tra andata e ritorno, viceversa l’Atletico Madrid rimpiange il gol subito all’andata e questa sera patisce enormemente il muro giallo. Le eliminate dei quarti avevano fatto fuori due italiane: il Barcellona aveva estromesso il Napoli, l’Atletico Madrid ai rigori aveva battuto l’Inter. Escono subito di scena per mano invece di due squadre che hanno superato quel girone di ferro in cui il Milan non è riuscito a far meglio del terzo posto, scivolando in Europa League. I magici intrecci della Champions…
Tornando a stasera, è festa grande a Parigi grazie al blitz sulla collina di Montjuic, dove il Psg doveva scalare la montagna del ko per 2-3 all’andata che aveva fatto insorgere la stampa contro Luis Enrique per le sue scelte visionarie che si sono rivelate per nulla vincenti. E stasera, sull’1-0 alla mezzora, era con un piede e mezzo fuori: poi c’ha pensato Araujo, con Kovacs inflessibile e criticato nella successiva ora, con tanto di espulsione e rabbia Xavi, a rimettere in partita i parigini. Arriva il gol di Dembelé, che risponde ai fischi con un gol e un’altra esultanza in faccia agli ex tifosi, poi nella ripresa Vitinha segna ancora, quindi Mbappé, che non ha giocato chissà quale partita, segna su rigore il gol decisivo e nel finale quello che la chiude, da rapinatore d’area. Ma un minuto prima, Lewandowski, il grande assente di stasera, ha cestinato un contropiede 3 contro 1 in modo davvero imperdonabile. Al Barcellona resta il Clasico per provare a dare un senso al finale di stagione, il Psg ora sogna Wembley.
Ma dovrà passare dalle forche caudine di una squadra imprevedibile quale è il Borussia Dortmund. Quinto in Bundesliga, dunque provvisoriamente non giocherebbe nella prossima Champions, sotto 2-0 nel quarto di andata, poi il gol di Haller nel finale ha ridato speranze e acceso il muro giallo che oggi ha spinto la squadra di Terzic a una grande serata. Da 2-0 a 2-2, a quel punto Simeone l’aveva in mano: invece, una squadra da sempre esaltata per la tenuta difensiva, si fa travolgere nel cuore del secondo tempo e viene estromessa dai sigilli di Fullkrug e Sabitzer. I colchoneros mai come quest’anno potevano pensare di ritrovarsi in finale per la terza volta nel ciclo Simeone, invece salutano e abbandonano la mini-autostrada che si erano creati. Una delusione non da poco.