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Obiettivo: salto di qualità. Anche in Europa. Perché dopo aver vinto lo Scudetto, il Milan deve crescere necessariamente in uno dei suoi terreni abituali. Torna la Champions League. Torna il Milan da testa di serie, ma con un ranking che non rende onore alla storia rossonera. Si riparte dall’Austria, dal Salisburgo (martedì, ore 21:00), creatura Red Bull, covo di scout e per questo motivo di talenti cristallini. Nel passato Haaland e Sadio Mane, oggi Luka Sucic, un prospetto di Milinkovic-Savic, in dubbio per un problema all’inguine. Un problema in meno per Pioli contro il 4-4-2 degli avversari. Fermi anche Diambou, Koïta, Omoregie, Piątkowski e Tijani, mentre in casa Milan non recupera Ante Rebic, assente in rifinitura ed escluso dai convocati. Un ballottaggio per Stefano Pioli ed è sulla trequarti. La zona è talmente ricca da concedere al tecnico il lusso di escludere dalla lista Uefa Yacine Adli, uomo copertina del precampionato, con la passione per il pianoforte, ma costretto a guardare da casa il match in una capitale della musica classica. Cerca posto Charles De Ketelaere, finto giovane. Perché a fronte dei suoi 21 anni di età, le presenze in Champions League sono già 16 (oltre a 3 in Europa League). Non poche per un ragazzo così giovane.
L’ex Club Bruges ha più apparizioni in Champions di Leao (4), Theo Hernandez (8), Tomori (9), Maignan (9) e anche di Brahim Diaz (9), l’unico che può insidiarlo per una maglia dal 1′. Solo in cinque (Giroud, Origi, Kjaer, Florenzi e Ibrahimovic) hanno più presenze nel massimo torneo del biondino belga nello spogliatoio. Un mix di freschezza ed esperienza a disposizione di un Milan che aspetta il primo squillo del volto principale del mercato rossonero. Origi lo paragona ad Havertz, i tifosi a Kakà che il primo gol in Champions col Milan lo segnò in trasferta…a Bruges, la città natale di Charles, che aveva poco più di due anni. Corsi e ricorsi storici che al derby non hanno portato bene a livello individuale. La prima rete di Kakà in rossonero in campionato arrivò infatti contro i nerazzurri nella quinta giornata. La quinta giornata da derby di De Ketelaere è stata un esame di maturità a livello difensivo, col compito di tenere d’occhio Brozovic. Ordinato fin quando ha potuto, inesperto in occasione del gol del croato. Le giocate in avanti, la classe nel tocco del pallone però regalano la sufficienza al classe 2001. Ora è tempo di trascinare il Milan in Champions League in una prova del 9 a livello individuale e collettivo. Il veterano che non ti aspetti è pronto, il Milan dei giovani ha investito su di lui anche per notti come queste.
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